Ordine dei commercialisti. Rigettato il ricorso dei colleghi rossanesi

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CASTROVILLARI – L’ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Rossano dovrà essere accorpato a quello di Castrovillari. Dopo il Tar del Lazione, anche il consiglio di Stato ha dato torno all’Odcec jonico che mal digeriva l’accorpamento con i colleghi del Pollino. Con ordinanza 5399/2016 del 02/12/2016 la IV Sezione del Consiglio di Stato ha rigettato l’appello cautelare presentato dall’ormai ex Ordine di Rossano, proposto nei confronti dell’Ordinanza del TAR Lazio 5926/2016. Questo ultimo provvedimento, aveva in via cautelare rigettato la domanda di sospensione degli atti del Ministero della Giustizia e del Consiglio Nazionale di Commercialisti con cui veniva disposto l’accorpamento dell’ordine bizantino a quello di Castrovillari e degli atti con cui l’Ordine di Castrovillari aveva proceduto all’iscrizione d’ufficio presso il proprio albo dei professionisti jonici. Tra i motivi di doglianza i commercialisti ed esperti contabili rossanesi lamentavano l’illegittimità del disposto accorpamento, atteso che a loro giudizio, la soppressione del Tribunale di Rossano non avrebbe potuto comportate automaticamente anche la caducazione dell’ordine dei Commercialisti. In più si aggiungeva che la fase di accorpamento avrebbe dovuto essere disposta da una norma di legge. Ma le tesi dell’ex ordine jonico sono state avversate dal Ministero della Giustizia, dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti e dallo stesso Ordine di Castrovillari sulla scorta della considerazione che la soppressione del Tribunale di Rossano avrebbe comportato l’automatica eliminazione del Consiglio del locale Ordine dei Commercialisti così come prima aveva comportato la caducazione dell’Ordine degli avvocati di Rossano poi confluito in quello di Castrovillari. L’Ordine di Castrovillari – rappresentato e difeso dagli avvocati Giancarlo Pompilio unitamente a Gianni Grisolia – ha poi sottolineato la legittimità e correttezza dei propri atti – compiuti, tra l’altro, in esecuzione delle direttive del Ministero e del Consiglio Nazionale – da annoverarsi nell’ambito dei cosiddetti atti dovuti. Nei giorni scorsi l’ordine aveva proceduto al rinnovo delle cariche elettive, momento democratico al quale una parte del colleghi rossanesi ha deciso di non partecipare proprio in funzione del ricorso presentato. Per tanto, avendo riscontrato che l’opposizione non è stata assistita da elementi di fondatezza sufficienti, il consiglio di Stato ha rigettato la proposta di ricorso, chiudendo definitivamente le speranze per l’odcec rossanese.