Ordine dei Commercialisti, la svolta dopo lo scandalo

stratico mario2
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CASTROVILLARI – L’Ordine dei Commercialisti di Castrovillari ha un nuovo presidente ed un nuovo consiglio. Sarà Mario Straticò a guidare i professionisti della città del Pollino nella nuova vita dell’albo che prova a voltare pagina dopo lo scandalo dell’ammanco che ha portato al commissariamento della sede cittadina, affidata, fino ad oggi alle cure del Commissario nella personale di Eustachio Quintano. Da poche ore si sono chiusi i seggi che ieri ed oggi hanno interessato i commercialisti ed i ragioneri di Pollino e Sibaritide. In totale hanno votato 170 commercialisti sui 238 aventi diritto al voto, e ben 19 ragioneri su 34 ragioneri. Il seggio presieduto dal commissario Eustachio Quintano, e che ha visto come segretario Daniele Carlomagno, insieme alle scrutatrici Rosa Saraceni e Mariangela Salvante, ha visto eleggere nel nuovo consiglio dell’ordine Angelo Chidichimo (105 voti), Annalisa Sassone (103 voti), Corrado Sabatino (87 voti), Antonia Pirrera (80 voti), Emiliano Capano (78 voti),e Francesco Arcidiacono (70 voti). Sarà invece Carmela Chiacchio la vice presidente. Straticò era stato scelto, nel cammino di preparazione a questa elezione, dall’assemblea dei dottori commercialisti e revisori contabili di Castrovillari desiderosi di ristabilire una immagine di unitarietà. Lui stesso, prima del voto, aveva dichiarato di accettare questo incarico «per il dovuto senso di responsabilità» che lo aveva portato a non sottrarsi alle richieste dei colleghi nell’unico interesse di «dare utilità e riabilitare l’orgoglio dell’Ordine». «Se tutti sposiamo i principi etici – aveva scritto ai colleghi per annunciare i punti porgrammatici di un cammino di riscatto – avremo l’occasione di riportare l’Ordine al prestigio di quando Castrovillari aveva la Presidenza della Federazione degli ordini calabresi e la presenza di Colleghi nelle commissioni del Consiglio nazionale. Volare alto significa dare dignità non solo a se stesso ma all’intera categoria». Un impegno che Mario Straticò vuole portare avanti non da solo con la collaborazione di tutti, puntando ad una «equa e rotativa attribuzione degli incarichi giudiziari e degli enti pubblici, in genere, con particolare riguardo ai giovani», chiedendo ai componenti del direttivo di assumere «formale impegno di non proporsi ad incarichi la cui nomina è riservata all’Ordine», cercando «tutti insieme ed in modo univoco» di svolgere «la professione in modo coretto, senza prevaricazione e con reciproca protezione». Straticò afferma che «l’Ordine non può né deve assumere la funzione del rilascio dei certificati o la convocazione in sporadici convegni, ma è indispensabile arricchire la categoria tramite la partecipazione di tutti, consentendo l’opportunità di prendere parte ai lavori e contribuire in prima persona ad approfondire le materie oggetto della professione». Nel suo percorso che lo ha portato ad essere scelto come figura di unitarietà ha voluto anche ringraziare il collega Vittorio Cerbini che in funzione dell’unitarietà, emerso nel corso delle assemblea, «ha sacrificato la sua candidatura pur sapendo che il suo nome incontrava favorevole accoglimento da parte dei Colleghi» ed al collega Orazio Attanasio, «il cui comportamento ed il ritiro dalla competizione gli fa onore per avere anch’esso aderito all’invito all’unitarietà». Straticò punterà ad un ordine in cui ci sia la partecipazione di tutti i colleghi. Ordine che è «destinato ad arricchirsi dell’impegno dalla nostra categoria per mantenere il livello di professionalità sui più alti standard di qualità attraverso l’approfondimento e lo studio di quelle materie che ci consentiranno di ampliare e rafforzare il nostro patrimonio di conoscenze, unica risorsa per competere in un mercato sempre più concorrenziale». Questa è la strada che potrà portare a ristabilire «l’orgoglio di appartenere all’Ordine di Castrovillari».