LAINO BORGO – Era nato come night club ma di fatto era una vera e propria casa di appuntamenti. Questo è quanto hanno scoperto – dopo una serie di osservazioni, pedinamenti ed intercettazioni svolte a cavallo tra Calabria e Basilicata – i Carabinieri di Senise sotto il coordinamento del Maresciallo Giuseppe Guzzo, riguardo all’Insomnia, locale di Laino Borgo di proprietà di una famiglia residente nel potentino, a Viggianello. In manette sono in finiti in tre, a seguito delle ordinanze emesse dalla competente autorità giudiziaria territoriale del GIP della Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, ed eseguite nella notte tra il 29 e 30 di agosto scorso nei confronti di due fratelli di 33 e 25 anni, condotti nel carcere calabrese, ed il capofamiglia 53enne, già interessato da un provvedimento d’obbligo di dimora per precedenti reati, e recluso a Sala Consilina. Per tutti l’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, secondo quanto riferito nella conferenza stampa svoltasi presso il Comando provinciale di Potenza dal Capitano Davide Palmigiani. Alle attività sul posto hanno offerto supporto e collaborazione i militari del Comando Compagnia di Castrovillari agli ordini del Capitano, Antonio Leotta. Oltre al sequestro del locale, l’indagine ha accertato che vi era una rete ben consolidata e conosciuta da clienti della zona ma non solo, dove giovani donne provenienti in larga parte dall’est europeo ed assunte quali collaboratrici, erano solite intrattenersi nel privé, in auto in sosta oppure anche in camere d’albergo. Cospicue le somme in denaro per la prestazione dei servizi. Ma il lavoro degli inquirenti non si è fermato certo ai primi arresti. Le indagini continueranno anche per accertare fino in fondo tutti i particolari di questa vicenda per la quale non si escludono ulteriori colpi di scena e nuovi provvedimenti. Ma di certo un duro colpo al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione è stato dato nella notte tra sabato e domenica.