Oleoturismo: il primo libro che parla di opportunità per imprese e territori è scritto dalla giornalista castrovillarese Fabiola Pulieri

oleoturismo pulieri

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Duecento pagine di approfondimento dedicate al turismo dell’olio. E’ una guida utile per produttori olivicoli e turisti che hanno voglia di mettersi in viaggio alla scoperta dei territori in cui l’olio di oliva si produce e si arricchisce di esperienze nelle aziende che aprono frantoi e permettono di addentrarsi nel mondo affascinante di questo alimento per il quale l’Italia e il Sud è uno dei principali attori della scena commerciale. Si intitola “Oleoturismo, opportunità per imprese e territori” pubblicato da Agra Editrice e presentato a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, al Senato, scritto a quattro mani dall’ex senatore della Repubblica, Dario Stefano, e la giornalista castrovillarese, Fabiola Pulieri.

Certo non sarà l’annata migliore per la produzione olivicola italiana. Le previsioni della campagna ormai agli sgoccioli non lasciano presagire nulla di buono con un volume di produzione più basso della precedente annata di quasi 30mila tonnellate. Ma la nuova legge sull’oletorismo, il cui padre della norma è proprio Dario Stefano, apre interessanti prospettive non solo per le aziende olivicole, ma anche per i consumatori che avranno la possibilità di conoscere l’olio extravergine di oliva nei luoghi di produzione apprezzandone la qualità e le tante varietà che rendono unico il nostro Paese.

Attraverso la legge nazionale e il recepimento da parte delle Regioni (ad oggi solo 5 hanno provveduto) ci sarà la possibilità di aprire le porte di aziende olivicole e frantoi ai consumatori realizzando attività di valorizzazione e promozione come degustazioni di olio e prodotti tipici, iniziative di animazione e svago tra gli ulivi, visita ai frantoi durante la molitura delle olive. Si tratta, in definitiva, di replicare il successo dell’enoturismo che sta portando notevoli vantaggi ai produttori di vino sia in termini di promozione che di vendite in cantina.

Gli autori Dario Stefàno e Fabiola Pulieri, hanno avuto modo di dialogare con Massimiliano Ossini, conduttore Rai, e arricchire il loro ragionamento sul mondo dell’oro verde italiano grazie all’intervento di Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano.

«L’olio – commenta Dario Stefàno – così come il vino, esercita un appeal incredibile nei confronti dei turisti enogastronomici e i numeri confermano le incredibili potenzialità di un Paese come l’Italia che in tema di olio è tra i leader mondiali. L’oleoturismo mette a valore una tradizione che in Italia, insieme al vino, vanta un patrimonio inestimabile di autoctonie, varietà e territori, integrando perfettamente quel tipo di offerta turistica esperienziale sempre più rispondente alle esigenze di turisti e viaggiatori che vogliono scoprire gli angoli più autentici del nostro Paese. L’oleoturismo può diventare una sorta di “secondo raccolto” per gli olivicoltori, integrando dunque il settore primario con il terziario. È questa la dimensione e la sfida a cui l’agricoltura moderna ci chiama».

Secondo la giornalista castrovillarese Fabiola Pulieri «l’oleoturismo è l’occasione per riscoprire la cultura millenaria e la storia che si cela nei patriarchi, piante di migliaia di anni, perderci nei cunicoli sotterranei degli antichi Frantoi Ipogei in Puglia o apprezzare l’olio direttamente in una degustazione nei luoghi di produzione. La legge sull’oleoturismo rappresenta una grande opportunità per i produttori, ma occorre nei territori ‘fare rete‘ per superare la difficolta delle limitate dimensioni aziendali che caratterizzano il settore».