Nicola Caracciolo apre le porte del suo studio per raccontare la fotografia

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CASTROVILLARI – La fotografia è nata il 7 gennaio 1839 data del suo annuncio ufficiale , quando cioè lo studioso e uomo politico François Jean Dominique Arago, eletto deputato nel 1830, spiegò nei dettagli all’Accademia di Francia (richiedendo poi anche un contributo economico per l’autore) l’invenzione di Louis, anche se la fotografia, come la conosciamo oggi, fu opera del francese Joseph Nicephore Niepce. Probabilmente i suoi padri fondatori non avrebbero mai immaginato che oltre a farne parte sarebbe stato uno degli strumenti più importanti per raccontarle la storia del mondo. Un’autentica rivoluzione avvenne nel 1934, quando la Leica introdusse l’utilizzo della pellicola cinematografica. Sono passati 177 anni     è possiamo dire  che la fotografia è realmente figlia della cultura del mondo. Ma il  digitale ha sostituito la pellicola i il modo di fotografare è decisamente cambiato ma ci piace ricordare la pellicola e le immagini che avevano più anima, a farlo per noi è un castrovillarese, Nicola Caracciolo da sempre amante della fotografia che nelle settiane scorse ha aperto la sua casa studio per raccontarci la sua vita  di fotografo. “ Io vengo dalla strada e tutte queste foto le facevo senza che qualcuno me le commissionasse, tutte stampe da diapositive che ho conservato gelosamente; foto senza ritocchi che facevo nascere con un doppio scatto. Non c’era , o almeno io non usavo, “photoshop” racconta Nicola. Oggi “ il modo di scattare è diverso, tutti siamo fotografi, anche se è bellissimo tanto c’è spazio per tutti.  Una volta invece si cercava di carpire qualcosa dal fotografo che ti portava con lui per reggere la luce per paura che gli rubassi  il “ mestiere”. Ognuno ha una sua tecnica.  Oggi “si fotografa con il teleobiettivo,  io invece preferisco andare di fronte  al soggetto e cogliere nel vero senso della parola l’anima”. Durante la serata organizzata da Caracciolo si sono potuti ammirare  una minima parte delle foto che “ho conservato gelosamente, se avessi dovuto sviluppare tutte le foto,  a quest’ora mi sarei dovuto fare un mutuo”  afferma Caracciolo. Una volta le foto le foto “mi costavano 2mila lire, formato 10×15,  la grande costava tra le 50 e le 60 mila lire, la pellicola  15 mila lire a rullino.  Oggi è cambiato tutto forse è meglio così” conclude sorridendo Caracciolo.