Si era infortunato in campagna, mentre lavorava con il trattore in un terreno di proprietà. Poi la corsa verso l’ospedale di Castrovillari, il ricovero prima in pronto soccorso e poi in chiurugia. Un intervento dopo quasi tre giorni di ricovero e il decesso. E’ la storia di un settantacinquenne di Cerchiara di Calabria per il quale ora i familiari chiedono di approfondire le cause del decesso. Si sospetta un presunto caso di malasanità. E’ questo che dovrà accertare la magistratura inquirente dopo la denuncia presentata dai parenti della vittima al comando dei Carabinieri di Castrovillari che segue il fascicolo finito sul tavolo del pm Veronica Rizzaro.
Sono i giorni attorno alla fine del mese di ottobre, l’uomo è intento a lavorare in campagna quando si ribalta con il trattore nel terreno di proprietà. E’ ancora cosciente, riesce a chiedere aiuto ai familiari, poi la corsa in ospedale dove verrà ricoverato al Pronto Soccorso. Qui resterà con un politrauma, dopo alcuni accertamenti, per un giorno e mezzo, prima di essere accolto nel reparto di chiurugia dove, tramite un Tac, si riscontrerà la necessità di operarlo d’urgenza per alcune lesioni interne. Ma l’intervento che sarà effettuato molte ore dopo dall’esame diagnostico non riuscirà a salvargli la vita.
Dopo il decesso i familiari, che si sono affidati per tutelare i propri interessi all’avvocato Luca Franzese, vogliono capire se ci siano stati ritardi nei soccorsi o se il loro congiunto poteva essere salvato. Ieri, dopo il sequestro della salma, è stata disposta ed effettuata l’autopsia presso l’ospedale di Corigliano – Rossano. Subito dopo la famiglia ha potuto svolgere i funerali dell’uomo ed ora attende che la denuncia segua il corso. Tra novanta giorni il medico legale incarico dalla Procura, depositerà la relazione tecnica dell’esame autoptico chiarendo le cause del decesso. Un momento fondamentale per capire se l’indagine per malasanità andrà avanti e se esistono responsabilità dei medici che lo hanno tenuto in cura per circa tre giorni tra le corsie del “Ferrari”.