«L’amministrazione ripresenta la nuova versione dell’ecodistretto (piattaforma ecologica, come la chiamano ora)». A tre anni dalla prima proposta, in sede Ato, alla quale fecero fare marcia indietro le proteste dei cittadini, secondo i consiglieri di Morano Lab, Giannatale Tramaglino e Domenico Lombardi, l’amministrazione comunale guidata da Nico De Bartolo avrebbe espresso di nuovo la volontà di realizzare un impianto, umido escluso, di «trattamento rifiuti al servizio dei 150 Comuni dell’intera provincia di Cosenza (oltre 700.000 abitanti!). Il tutto per il classico piatto di lenticchie (risparmi sul servizio di raccolta per l’amministrazione e i soliti zero posti di lavoro)».
La proposta sarebbe stata avanzata – secondo quanto riferiscono i congilieri di minoranza di Morano Calabro – nel corso di una conferenza dei Capigruppo allargata ai rappresentanti politici del territorio. All’incontro «i rappresentati politici del comprensorio presenti, i due di F.d.I., – affermano Tramaglino e Lombardi – il capogruppo di Insieme per Morano ed il rappresentante di F.I., si sono dichiarati favorevoli ed entusiasti, all’idea di una Morano seppellita dalla spazzatura di tutta la Provincia di Cosenza.
Il capogruppo di Morano Democratica ha proposto un preliminare referendum popolare, subito bocciato dal sindaco e dagli amministratori presenti, mentre, il Partito Democratico ha richiesto gli elaborati progettuali, denunciando la carenza di informazioni, per discuterne, anche all’interno del proprio Circolo».
Ad esprimere invece «contrarietà» e «preoccupazioni per questa ennesima oscenità politica» c’erano i consiglieri di Morano Lab e l’attivista del M5S presente i quali hanno ribadito di essere pronti a difendere «sempre e comunque, la Delibera di Consiglio approvata il 02 ottobre 2019, che sancisce: l’indisponibilità di realizzare eventuali impianti, discariche provinciali e/o regionali e lo stoccaggio dei rifiuti sul territorio comunale, ad esclusione delle sole isole ecologiche comunali».
«Di fatto – aggiungono i consiglieri di minoranza – Morano è ancora una volta sotto attacco! La volontà, così chiaramente e fortemente espressa a suo tempo dai Moranesi, contro l’aggressione al nostro territorio, alla nostra economia e alla nostra salute, è stata tradita. La risposta non può che essere una mobilitazione popolare usando ogni mezzo democratico e civile, per respingere, ancora una volta, questa ignobile aggressione e riaffermare, oggi come tre anni fa, una scelta che difenda diritti e interessi veri dei Moranesi e non di chi vuole fare di Morano Calabro una discarica a cielo aperto».