Mons. Savino saluta l’inzio dell’anno scolastico. Giovani non sciupate i vostri sogni

Mons Savino francesco

Mons Savino francesco

 

CASTROVILLARI – Parla ai giovani della ricerca della felicità il vescovo di Cassano all’Jonio, Mons. Francesco Savino, nel messaggio scritto per l’inizio dell’anno scolastico. «La vostra vitalità – scrive il presule – così spontanea e irrefrenabile è un’energia che viene da lontano, che sente l’urgenza di esplodere come le gemme a primavera. Non lasciate che questo entusiasmo sia mortificato da nulla e da nessuno. Nessuno osi distruggere o ferire il mistero grande della vita che vi abita e che chiede di essere riconosciuto, educato, amato. Non permettete che i vostri desideri, i vostri sogni, i vostri progetti vengano sciupati da voglie effimere e superficiali che, se esaudite, lasciano soltanto l’amaro delle insoddisfazioni e della noia. Cercate, con l’aiuto degli adulti di cui vi fidate, di distinguere ciò che vi procura la felicità, da ciò che vi fa soltanto male. E voi ragazzi, voi giovani, se vi fermate un attimo, e ve lo domandate, sapete bene cosa vi fa felici». Mons. Savino sottolinea come «tutti siamo alla ricerca di qualcosa che ci fa sentire contenti, appagati, amati. Talvolta noi adulti non lo esprimiamo e cerchiamo di sembrare felici perché abbiamo un ruolo da ricoprire; ma vi assicuro: la ricerca della felicità non si esaurisce mai. Vi potrei già dire che ho conosciuto soltanto una Persona che mi ha dato una risposta certa e che è Gesù, il Cristo, ma in questa mia lettera voglio soltanto esprimervi la proposta di una relazione amicale tra voi e me». Ai docenti chiede di non lasciarsi «sopraffare dal peso di una responsabilità che è grave, ma anche entusiasmante. Vi spinge ogni momento ad uscire da voi stessi, a ripensare a quello che siete e che volete essere, al piccolo-grande uomo-cittadino che volete formare, alle energie affettive, intellettuali, umane che volete, sono sicuro, far emergere negli allievi. Non lo devo ripetere io, ma ve lo auguro: siate educatori. Dalla vostra opera di educatori dipende tutto il bene che i vostri discenti sapranno esprimere. Ed in questo voi avete, dovete avere alleati i genitori. Da soli non potete farcela». Ma non dimentica di parlare anche alle famiglie alle quali ricorda di cercare «l’alleanza con i docenti, sin dalla scuola primaria. Siate coadiutori della programmazione educativa, non certo per entrare nel merito dei contenuti disciplinari. Quello lasciatelo agli esperti, ma per concordare finalità ed obiettivi a medio e lungo termine per la formazione di quali uomini e donne volete far germogliare dai vostri figli. E non sovrapponete desideri e sogni che vi appartengono ma possono non essere dei figli che la vita vi ha donato e che possono soltanto ferire, devastare, recidere i desideri e i sogni che, invece, li rendono unici. Stiamo attenti tutti a non imporre i nostri modelli di umanità ai piccoli, perché, ce ne rendiamo conto ogni giorno, possono essere fallaci e fallimentari. Pensiamo piuttosto a come custodirci, a come possiamo manifestare, a vicenda l’uno con l’altro, la misericordia di Dio che non si stanca mai di inondarci con il suo Amore infinito».