CASTROVILLARI – La parola d’ordine è «inclusione». Lo dice senza indugi il Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, Monsignor Francesco Savino, nel corso del convegno su accoglienza, solidarietà e povertà voluto dall’Amministrazione comunale per sgomberare il campo dalle polemiche che accompagnano l’adesione del Comune di Castrovillari al progetto Sprar che prepara all’arrivo dei rifugiati politici e richiedenti asilo. «Questa è l’ora della responsabilità in cui ciascuno è chiamato a dire da che parte sta» ha detto senza mezzi termini il presule di Cassano rigettando i «pensieri e la pedagogia debole» che nella nostra società ha creato «dei mostri» a livello mediatico. “Accoglienza, solidarietà e povertà” sono parole importanti sulle quali «siamo chiamati a riflettere» dice monsignor Savino e sulle quali «vogliamo giocarci la nostra parte sulla convivialità delle differenze». Accanto a lui il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, che ribadisce la volontà del Comune di aprirsi «a chi chiede aiuto, a chi per fatti oggettivi sta vivendo un dramma esistenziale, personale e familiare, dovendo a tutti i costi lasciare il proprio Paese». Dramma che « non possiamo ignorare. La nostra Storia, la nostra Costituzione ce lo impongono, come lo gridano le migrazioni e le tanti morti a cause del fuggire di tanti per sopravvivere e di cui siamo giornalmente testimoni e osservatori». Gli fanno eco i sindaci di San Basile, Vincenzo Tamburi, e di Civita, Alessandro Tocci, che dell’esperienza dell’accoglienza ne sono testimoni diretti nelle loro comunità portando il loro racconto positivo e non lesinandosi dal sottolineare le criticità possibili se il progetto non viene accompagnato con passione e competenza. Ma la domanda che rilancia il Vescovo è di quelle cruciali: «quale futuro vogliamo consegnare ai nostri figli». Oggi i poveri sono coloro che sono «piegati a causa del mendicare» e la povertà è «il segno di una profonda ingiustizia». L’invito del Vescovo è quello di «vivere la strada» per ascoltare «l’urlo dei poveri» che «non sentirete se ci piacciono i salotti più o meno borghesi del nostro tempo». Dell’integrazione – aggiunge Savino – questa terra ne ha una testimonianza ben riuscita che è il popolo arbereshe per questo chiede a tutti di «uscire dai luoghi comuni» e mette in guardia dai «venditori di bugie» e dai «facili pregiudizi». La sfida vera si gioca sul campo della sussidiarietà orizzontale e verticale. La lotta alla povertà si compie se «la politica si rigenera» e sa mette in campo politiche sociali diverse. «Sul welfare si gioca la qualità di vita di un comune e di un territorio». Una sfida che può e deve coinvolgere «in maniera convergente tutte le forze più belle» della comunità e deve diventare il collante capace di tenere insieme i punti fondamentali. E’ toccato all’assessore alla pianificazione sociale, Giuseppe Russo, aprire e chiudere i lavori del convegno partecipatissimo rilanciando il tema di Castrovillari città aperta all’accoglienza ed alla solidarietà. Ed ora si attende il consiglio.