Intimidazione al Sindaco di Cassano, Gianni Papasso

Papasso Sindaco

Papasso SindacoCASSANO ALL’JONIO – Ancora un’intimidazione ai danni di un amministratore locale. Questa volta è toccato al sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso, il quale ha denunciato ai carabinieri di avere ricevuto un sms di minacce sulla propria utenza telefonica. Nel messaggio c’era scritto: “Non pensare alla solidarietà degli altri perché quando scendi da cavallo ne avrai bisogno per te” e sarebbe stato inviato da una cabina telefonica a Sibari. «Il messaggio intimidatorio – ha dichiarato Papasso – è arrivato a due giorni dalla solidarietà manifestata al collega di Albidona, Salvatore Aurelio, e dopo aver partecipato ad un incontro pubblico sulla legalità e la solidarietà durante il quale ho condannato pubblicamente quanto accaduto incitando i valori della legalità. Andrò avanti – ha aggiunto il primo cittadino di Cassano- nell’esercizio delle mie funzioni, senza lasciarmi intimorire da simili atti e continuerò sul solco tracciato sino ad ora, sempre portando avanti i valori della legalità». Al Sindaco sono arrivati attestati di solidarietà dagli assessori e consiglieri comunali del centro sinistra. «Esprimiamo la nostra incondizionata e sincera solidarietà al Sindaco Gianni Papasso, che ancora una volta è costretto a subire le azioni subdole di qualcuno che celandosi sotto l’anonimato cerca di intimorirlo e farlo desistere dal portare avanti l’azione di rinnovamento sociale e culturale della Città di Cassano, intrapresa con passione nel maggio 2012. Un’azione di rinnovamento che pone il rispetto delle regole e la lotta ad ogni forma di illegalità e parassitismo al primo posto e che non piace certamente all’anonimo autore del minaccioso massaggio telefonico, ricevuto dal Sindaco Papasso qualche giorno addietro. Tali mezzucci paramafiosi, siamo certi, non scalfiranno minimamente la voglia di andare avanti del nostro Sindaco, che con la sua innata passione e il suo amore per la città di Cassano andrà avanti lungo la strada intrapresa, per restituire soprattutto alle giovani generazioni una città migliore, libera, tranquilla nell’ordine sociale, sicura, progredita e civile. La migliore risposta che si può dare a queste azioni ignobili ed a chi le commette è quella di andare avanti. Il Sindaco Gianni Papasso sa di avere dalla parte sua la gente onesta di questa Città, che vuole il cambiamento ed aspira a crescere ed a guardare al futuro con maggiore fiducia. Noi siamo onorati ed orgogliosi  di stargli accanto e di condividere insieme a lui questo processo di cambiamento,  che sta già dando i suoi buoni frutti e sta riportando Cassano verso la strada giusta della ripresa in ogni settore della vita Comunitaria». Anche il Partito socialista della città di Cassano ha espresso la propria vicinanza al Sindaco ma allo stesso tempo «esprimono sdegno per un atto inqualificabile e vigliacco, che nel mentre cerca di intimorire la persona del Sindaco, getta ancora una volta una luce opaca sull’intera città di Cassano. Con ogni probabilità, all’anonimo autore del messaggio, stanno strette le politiche di trasparenza, moralità e legalità condotte dal Comp. Papasso, nell’appassionato e non semplice sforzo di riportare la Città verso i giusti  traguardi dello sviluppo e della crescita sociale e culturale. Un traguardo che diventa irraggiungibile  se non si pongono argini robusti  alla pratica dell’illegalità, della sopraffazione, della cura dei propri interessi personali a discapito di quelli generali e comunitari. Sono questi argini, che l’Amministrazione guidata dal Sindaco Papasso  hanno posto alla base del Progetto politico per la città, che gli autori delle minacce cercano di scardinare. Sarà un’impresa per loro difficile poiché il Comp. Papasso andrà avanti con rinnovata passione. I Socialisti di Cassano, che con lui hanno condivo innumerevoli battaglie, saranno sempre al suo fianco e lo incoraggeranno a proseguire sulla strada della costruzione di una nuova Cassano, ove non ci dovrà essere più posto per l’illegalità, il non rispetto delle regole, l’arroganza e gli atteggiamenti intimidatori».