Insediato il tribunale ecclesiastico per Zi Monaca. Ha saldato il cielo e la terra

zi monaca tribunale

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CASTROVILLARI – Si è insediato domenica sera, nella chiesa parrocchiale di San Francesco di Paola a Castrovillari, il Tribunale Ecclesiastico per l’apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di Suor Semplice o “zi Monaca” che dir si voglia, al tempo Maria Domenica Berardi. La manifestazione religiosa, che ha visto una chiesa gremita all’inverosimile, è stata officiata dal Vescovo della Diocesi di Cassano Ionio, Monsignor Francesco Savino. Una cerimonia solenne e raccolta, che ha visto in prima linea sia gli esponenti dell’omonima associazione, presieduta da Antonio Buffone, che i fedeli della parrocchia, ma anche di tante altre persone giunte da paesi limitrofi e legati in qualche modo, al carisma di questa donna così umile ma così autorevole. Durante l’omelia, il Vescovo ha sottolineato che questo momento così importante, ricadeva proprio nella Domenica “Laetare”, la domenica della Luce, della Gioia. E chi, più di Suor Semplice, poteva rappresentare questo? I riferimenti tra il significato del tempo cristiano della Quaresima, la domenica Laetare e “Zi Monaca”, si sono incastonati in una catena di parole volte a smuovere e a commuovere, nel contempo, i fedeli rapiti dall’imponenza di un discorso semplice a nello stesso tempo, complesso. “Portate fuori da qui, la gioia di essere cristiani” – ha detto Monsignor Savino – che ha concluso la sua omelia, prendendo in prestito una frase sulla santità del filosofo Karl Hager: “O la santità, o il nulla”. Alla celebrazione della Messa, erano presenti i tanti sacerdoti della Diocesi di Cassano Ionio, oltre naturalmente, al “padrone di casa”, Padre Paolo Sergi, promotore di giustizia del tribunale insediatosi dopo la cerimonia sacra. L’avvio al processo è stato dato dal postulatore, Don Massimo Romano che ha ringraziato, al termine della lunga e coinvolgente serata, i due sindaci presenti per l’occasione; Mimmo Lo Polito in rappresentanza di Castrovillari e Filomena di Palma, per la città di Albidona. Il tribunale ecclesiastico, risulta composto dal Vescovo, Monsignor Savino, dal delegato episcopale, don Pasquale Zipparri, dal promotore di giustizia, Padre Paolo Sergi e dal notaio Marco Santoro. Il supplice libello, (primo atto ufficiale con cui si chiede l’introduzione della causa di beatificazione), è stato letto dal postulatore, don Massimo Romano. A seguire, il giuramento del postulatore e di tutti i membri del Tribunale Ecclesiastico. In chiesa, sono stati esposti diversi oggetti e documenti riconducibili alla Suora Santa tra cui il crocifisso ligneo, a lei caro e rimasto intatto dopo 63 anni, tre lettere, tutte a dimostrazione delle virtù e della fama di santità di Zi Monaca; una, da parte della beata Elena Aiello, un’altra, da parte del vescovo di allora, monsignor Raffaele Barbieri e la terza scritta dalla principessa Pignatelli, in cui la nobile le mandava i saluti del Papa del tempo (a dimostrazione di quanto fosse conosciuta, anche al di là della città del Pollino). “In questo periodo – ha detto il postulatore – è stata accertata la solidità della causa e la veridicità del materiale, raccolto dalla commissione scientifica e portato alla Congregazione delle Cause dei Santi ottenendo il nullaosta per l’introduzione del Processo». Il tribunale provvederà, da adesso in poi a vagliare tutto ciò che possa portare al processo di beatificazione e santificazione di Maria Berardi”. E intanto ieri sera, ha salutato la folla oceanica anche una signora, che ha avuto il privilegio di conoscere Suor Semplice di persona e che ha dato una piccola testimonianza di virtù della donna, le cui spoglie attualmente, riposano nella chiesa di San Francesco. Al termine dell’insediamento del tribunale, le campane hanno suonato a festa e tra scrosci di applausi e anche qualche lacrima per l’emozione, Don Massimo ha auspicato che il Tribunale possa esprimersi in breve tempo, nei riguardi di una donna che già molti invocano per l’ottenimento di grazie presso il Signore “e che – ha asserito il Vescovo – ha cercato di saldare il Cielo e la Terra”. Antonella Salerni