Incidente centrale del Mercure. Basta morti sul lavoro

centrale laino

centrale laino

Cgil, Cisl e Uil territoriali e provinciali esprimono dolore e rabbia per l’infortunio mortale avvenuto stamattina nella centrale del Mercure di Laino Borgo dove ha perso la vita un giovane lavoratore trentacinquenne originario del Burkina Faso  dipendente di una ditta appaltatrice esterna.  Il sindacato si stringe attorno alla famiglia ed ai colleghi del giovane coinvolto nella ennesima tragedia sul lavoro.
“E’ ora di azioni incisive e non più rimandabili: tutele e diritti, primo fra tutti quello di lavorare per vivere e non per morire, non possono essere merce di scambio. Nella crisi economica, acuita dalla emergenza sanitaria, si è talmente ricattabili che si rischia, troppo spesso, che tutele e sicurezza sul lavoro diventino lussi e non diritti” si legge in una nota a firma di Giuseppe Guido, segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Lavia, segretario generale Cisl Cosenza e Paolo Cretella, segretario generale Uil Cosenza .Le tre sigle sindacali “considerano la sicurezza una conquista di civiltà ed uguaglianza e pretendono che si faccia tutto il necessario per garantire un lavoro sano e sicuro. Il Paese ha bisogno di importanti investimenti in sicurezza e prevenzione, di cui tanto si parla, ma poco si attua concretamente e urge un impegno concreto per una formazione continua ed adeguata ai cicli produttivi”.In attesa che si faccia piena luce sulle dinamiche che hanno portato all’incidente odierno, “il sindacato chiede un forte impegno da parte di tutte le Istituzioni affinché il tema della sicurezza e della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro sia prioritario nella agenda politica e vi siano adeguati stanziamenti economici”.Controlli, investimenti sulla sicurezza, prevenzione – conclude la nota-  non devono essere considerati costi ed ostacoli alla produzione, ma investimenti al servizio del lavoro e della vita. Nelle prossime ore Cgil , Cisl e Uil valuteranno le opportune azioni da mettere in campo per esprimere solidarietà e vicinanza a chi non è più fra noi e sostenere la rivendicazione del diritto universale al lavoro dignitoso ed in sicurezza.