CASTROVILLARI – Risultano più leggere delle monete coniate dalla zecca dello Stato. Ed è questo l’unico indizio utile per poterle riconoscere. Perché altrimenti alla vista sembrano identiche alle originali, ma purtroppo non lo sono. L’ultimo allarme cittadino riguarda le monete false dal valore economico di due euro. In questi giorni di festa per il Carnevale ne sarebbero arrivate a decine nella città di Castrovillari tanto da far scattare l’allarme per i controlli del caso. Una moneta di uso quotidiano, anche per pagare un caffè o acquistare un giornale – insomma roba di consumo giornaliero – che sarebbe facile da smerciare e far girare tra gli esercizi commerciali della Città. Le forze dell’ordine sarebbero già al lavoro per monitorare la situazione e verificare tutte le eventuali segnalazioni di quanti, magari, in questi giorni d’intenso lavoro con alti numeri di persone in circolo, si trovassero nella condizione di essere stati gabbati senza accorgersene. Il consiglio è d’obbligo in questi casi: per evitare di cadere in errore controllare con accuratezza le monete usate soprattutto da clienti non abituali. E magari fornire le indicazioni utili alle forze dell’ordine che possono così aiutare il territorio e gli esercenti a limitare i danni economici di questa nuova strategia dei malviventi. Sul territorio sono già arrivate alcune segnalazioni di commercianti che si sono accorti troppo tardi di essere stati pagati con monete farlocche. Per questo, secondo le prime indiscrezioni, per riconoscere una moneta falsa dal valore di due euro o un euro si consiglia di prestare attenzione al suo peso. Chi è abituato a maneggiare denaro per lavoro si potrebbe subito rendersi conto della loro diversità rispetto a quelle originali. Occhi aperti dunque, per aiutare chi indaga, e soprattutto per non riempirsi le tasche di monete non valide. Soprattutto se qualcuno provi a cambiarne un grande quantitativo con una scusa banale entrando in una tabaccheria, in un bar, o in un negozio in generale. La prudenza in questi casi non è mai troppa.