CASTROVILLARI – Questo Cas (Centro di accoglienza straordinaria) non s’ha da fare. L’avranno detto sicuramente in maniera più forbita, ma il senso dell’incontro tra la delegazione istituzionale di Castrovillari ed il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao (nella foto di repertorio), nella sostanza è stato questo. L’Amministrazione comunale di Castrovillari ha manifestato al rappresentante territoriale del Governo la «ferma contrarietà ai Centri di accoglienza straordinaria, che creerebbero ghetti e non veri ambiti d’integrazione, oltre a qualsiasi iniziativa che percorra strade alternative o travalichi il principio che sottende la semplice accoglienza». La paura che i privati vogliano lucrare sull’accoglienza dei migranti è una realtà fondata visto l’esito del bando aperto che ha visto presentare in città ben due domande per la realizzazione di Cas: la società srl Villa Sorriso con sede a Montalto Uffugo ed il comitato locale della Croce Rossa Italiana entrambi per la città del Pollino. Ma la città non vuole questo tipo di accoglienza priva di modelli di integrazione e ribadisce la preoccupazione nei confronti di questo tipo di inziative avendo raccolto già diverse centinaia di firme che irrobustiscono la petizione popolare che oggi il Sindaco, Domenico Lo Polito, ha depositato nelle mani del Prefetto. Si spiega così, con dovizia di particolari, il perchè nella zona di periferia della città sarebbe poco opprtuno far nascere un centro di accoglienza straordinaria per migranti. Primo fra tutti la posizione, lontano dal centro della città, non collegata ai servizi pubblici e con la mancanza di collegamenti alla rete fognante. Tutte questioni che non garantirebbero la piena integrazione con la comunità come invece sta facendo molto bene lo Sprar che pochi giorni fa è stato riconosciuto come “buona pratica” dal funzionario del Ministero dell’Interno in visita ispettiva nella città di Castrovillari. La delegazione comunale composta dal Sindaco, dall’assessore alle politiche sociali, Pino Russo, e dal consigliere comunale Peppe Santagada, ha sottolineato anche la forte tensione sociale che tale situazione sta determinando tra la popolazione ed i cittadini della parte nord della città. I responsabili dell’ufficio territoriale di Governo, dal canto loro, hanno spiegato che i Cas saranno utilizzati sino a quando gli Sprar non andranno a pieno regime. E solo come ipotesi di ripiego nel caso di surplus di presenze a seguito degli sbarchi che continuano numerosi sulle nostre coste, se le strutture già disponibili non riuscissero a gestire gli immigrati. La delegazione del Pollino durante la riunione ha manifestato piena contrarietà all’immobile individuato per il Cas a Castrovillari sia in merito alla sua ubicazione che per le inadeguatezze presenti nella struttura e riguardanti i servizi. L’Amministrazione di Castrovillari ha chiesto ed ottenuto che nessuna convenzione sarà effettuata con privati senza la verifica sul territorio da parte della Prefettura unitamente al Comune per verificare eventuali inidoneità.