Si creano tavoli permanenti baipassando la “commissione consiliare permanente” legittimata da una delibera consiliare votata all’unanimità nell’ormai lontano novembre 2020. E’ la denuncia di Italia del Meridione di «un argomento così importante per la nostra comunità dove spesso se ne discute ignorando l’urlo di dolore che viene dal basso, «dando voce invece, in alcuni casi, a chi troppe competenze non ha» I cittadini – scrive Giovanna D’Ingianna- sono stretti in «una morsa che impedisce loro di ricevere cure appropriate, diagnosi precoci spesso salvavita, assistenza domiciliare, atti insomma che tengano conto della “persona malata” e non della malattia. Sono tanti i proclami su questo argomento, ma nei fatti non si hanno soluzioni concrete», salvo poi assistere alla creazione di “tavoli permanenti” baipassando la “commissione consiliare permanente” .
Quella delibera che è «una espressione dunque del consenso di tutti i cittadini e di quelle parti sociali che pure avrebbero avuto il diritto di starci a quel tavolo! Si parla sempre e solo di “Ospedale” ignorando tutto quello che dovrebbe esserci sul territorio, compresa e non ultima la prevenzione, per una visione nuova e più attuale del “sistema salute” che tenga conto dei cambiamenti impostici dalla pandemia e dalla condizione dei cittadini, sempre più anziani e con malattie croniche spesso invalidanti». Quali i rimedi? «Difficile a dirsi, ma un punto fermo noi di Italia Del Meridione lo abbiamo: coinvolgere tutti i cittadini ad occuparsi di una problematica così importante che lede un diritto sancito dalla nostra Carta Costituzionale, a partire dalla convocazione della Commissione Consiliare permanente così come deliberato nel novembre 2020 e che prevedeva la partecipazione di tutte le parti sociali al loro fianco. Servirà? Non servirà? Non è dato saperlo, certo è che solo così, intanto, verrà rispettata una regola statutaria del nostro Comune, dando l’esempio di come vadano seguite le norme. Il reale cambiamento si attua modificando i comportamenti di tutti, invitando e promuovendo quel senso di appartenenza ad una comunità che deve essere solidale ed inclusiva, che abbia a cuore il bene dei più fragili e che punti alla ottimizzazione della vita a partire dai nostri bambini, uomini e donne del nostro futuro e ai quali per etica, senso civico e responsabilità, dobbiamo lasciare una società più sana in tutti i sensi».