Gifraevento, a Civitavecchia i giovani di Castrovillari

gifra castrovillari

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CIVITAVECCHIA – Sono giovani, sorridenti, impegnati e credenti. Questo il profilo dei circa 600 giovani francescani che da tutta Italia hanno partecipato al 75° Grifraevento vissuto a Civitavecchia dal 4 al 7 agosto. Tra questi c’era anche la fraternità Gi.Fra. (gioventù francescana) della Parrocchia di San Francesco in Castrovillari. Giorni intensi di servizio, preghiera, festa, canti, lacrime e sorrisi, vissuti nello stile semplice di San Francesco d’Assisi con un tema di fondo declinato nello slogan dell’appuntamento nazionale: “Gesù a bordo – Pronti a donarci ad ogni richiamo di bene”. Una intensa esperienza di fede e fraternità, condita dal servizio, dalla preghiera, dalla gioia e della volontà di spendersi per gli altri nel segno di Cristo. Così 600 giovani dai 14 ai 30 anni divisi in gruppi hanno vissuto l’esperienza francescana dal forte taglio missionario che ha condotto i giovani, divisi in gruppi, a vivere esperienze di impegno in quei posti in cui c’è bisogno di un aiuto concreto. Da “La Repubblica dei Ragazzi”, una struttura che accoglie giovani minorenni disagiati, immigrati, con problemi con la giustizia; al carcere di Civitavecchia; dalla Caritas, che ha visto i ragazzi impegnati in una raccolta porta a porta di viveri e beni di prima necessità all’evangelizzazione e l’animazione praticata sulle spiagge della città. Ed ancora il servizio presso l’Unitalsi nel centro che accoglie persone con problemi di disabilità; il servizio di volontariato in ospedale insieme all’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) di Civitavecchia. Sullo sfondo la figura del poverello di Assisi, approfondita grazie a un piccolo musical che ha affrontato alcuni passi salienti della vita del santo. Nel cuore dell’esperienza la formazione personale e l’incontro con mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, e mons. Luigi Marrucci, vescovo di Tarquinia-Civitavecchia. «La nostra vita cresce nella misura in cui la doniamo agli altri» e «sarai felice della tua vita se ne farai un dono» sono state due delle tante frasi che – raccontano Antonio Rende e Sara Campagner della fraternità di Castrovillari – «ci hanno fatto riflettere sull’importanza del “dare” come azione fondamentale non solo del nostro essere cristiani, ma soprattutto del nostro essere uomini; è solo donando, infatti, che si è». La giovane Sara Campagner è stata impeganata a fare servizio presso “La repubblica dei ragazzi”. Di questi giorni porta con sè nel cuore il momento in cui ha inocntrato per la prima volta i ragazzi disagiati. Tutte le domande che si portava nel cuore «sono svanite» – racconta – «ho guardato negli occhi quei ragazzi, e ho capito di essere in mezzo a dei fratelli, in un clima familiare». In pochi attimi e con gesti semplici si è annullata «ogni differenza. È stata proprio questa l’avventura che ci ha permesso di mettere in pratica le parole di mons. Sigalini: Il vero cristiano non giudica ma accoglie>>. Antonio Rende invece ha incontrato i detenuti del carcere di Civitavecchia. Il tempo di un film, di una chiacchierata con chi vive la detenzione per gli errori commessi, e poi un grande cerchio «fatto di sguardi pieni di curiosità» riporta il giovane castrovillarese. In quell’attimo «ho avvertito che ci siamo voluti tutti bene. Ho percepito una strana sensazione di libertà, e ho capito che la libertà si sperimenta non quando si è in grado di volare, ma quando si sente che ci si trova nel posto giusto. È stato illuminante per me il “Grazie” che ci ha rivolto uno dei detenuti, “Grazie perché siete venuti qui, fate capire che i detenuti non sono tutti come vengono descritti in televisione e che se uno sbaglia una volta non vuol dire che debba sbagliare sempre. Siete una grande speranza per noi».