Era finito agli arresti domiciliari con l’accusa di estorsione, minacce e atti persecutori ai danni di due coniugi che, stanchi delle continue vessazioni di E.P.B. denunciarono tutto agli inquirenti documentando la vicenda con filmati, messaggi e lettere ricevute. Il trentaseienne rossanase, difedo dall’avvocato Raffaele Melese, oggi è tornato in libertà. La decisione è arrivata lunedì dal tribunale di Castrovillari che ha accolto le richieste del legale di fiducia del giovane.
La vicenda, per come ricostruito, aveva avuto inizio alcuni anni fa quando l’uomo intraprese un rapporto di amicizia con la moglie del proprio medico dell’epoca e poi anche con quest’ultimo. Secondo il racconto della coppia, qualche tempo dopo E.B.P. avrebbe iniziato a pretendere dalla donna qualcosa in più della semplice amicizia e il suo rifiuto avrebbe innescato i primi comportamenti assillanti e persecutori consistiti in continue telefonate, minacce, pedinamenti e danneggiamenti ad autovetture di proprietà dei coniugi. In alcune circostanze, l’uomo avrebbe minacciato di morte entrambi e in altri episodi avrebbe chiesto loro del denaro.
Con tali accuse, nell’agosto 2021, E.B.P. era finito agli arresti domiciliari. Lunedì, in accoglimento della richiesta della difesa, il Tribunale di Castrovillari ne ha disposto la remissione in libertà con divieto di avvicinamento alle persone offese e obbligo di presentazione alla p.g. A fine marzo è fissato l’inizio della fase dibattimentale del processo.