CASTROVILLARI –  Nei giorni scorsi si è tenuta ai Laghi di Sibari la prima edizione del premio “Silvana Luppino” protagonista indiscussa dei nostri tempi per la valorizzazione alla tutela del patrimonio archeologico della regione Calabria. La manifestazione promossa e organizzata dall’associazione SoDaLe.di Cassano ha visto la premiazione di personaggi e associazioni che nel tempo si sono distinti in tutto il mondo per la loro cultura, il loro operato, la loro tenacia. Dallo chef Luigi Ferraro, al maestro Enzo Palazzo, l’Associazione “Il Sorriso”, il poeta e scrittore Dante Mafia, il Maestro Gaetano Romeo, il fotografo Ottavio Marino,  l’oncologo Giancarlo Di Pinto,  per il Cimena Salvatore Puntill,  per lo Sport, Alessandro Chiarelli e Valentina Martucci e l’attore castrovillarese Saverio La Ruina. Premiata anche la Soprano Rosaria Buscami e le orchestre dei ragazzi delle scuole di Diamante e di Cassano centro, oltre ad un riconoscimento per l’Arma dei Carabinieri, per il Procuratore Antimafia di Catanzaro, Vincenzo Luberto, per l’archeologo Alessandro D’Alessio, e alla redazione giornalistica di Telelibera Cassano. Ma c’è tanta Castrovillari in questo premio presentato da Serenella Chiodi, e non ci riferiamo solo a quest’ultima e  alla’ttore di Scena Verticale La Ruina . C’è anche una brava artigiana Castrovillarese ad essere stata protagonista dell’evento. Si tratta , della talentuosa Monica Sannicola, che ha realizzato con il team di Isolvetro “Fantasie d’Autore” e con l’importante impegno del suo compagno Marco Cruscomagno i prestigiosi premi in vetro artistico che sono stati donati al vincitore. Un linguaggio visivo limpido e cromatico, forme e visioni tratte dalla storia di una terra dalla straordinaria bellezza. Un’emozione che sta nel concetto e nella mescolanza dei colori che si aggiunge all’alchimia del calore, liberando la forma del vetro murano e del vetro irlandese. Un premio fatto di intagli magno-greci che ricordano le nostre origini.  Quella della castrovillarese Sannicola è una ricerca minuziosa della perfezione e del dettaglio, il sorriso di quella Calabria che ci fa ancora sentire fieri di appartenerle. La sua sperimentazione continua e la volontà di andare oltre le frontiere della normale pratica l’hanno contraddistinta come innovatrice.