Domani di conclude il Festival della legalità ricordando i Giudici Falcone e Borsellino

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Dopo la messa in memoria delle vittime di violenza, presso la chiesa di San Francesco di Paola la terza giornata del Festival della Legalità entrerà oggi nel vivo con gli appuntamenti pomeridiani. Alle 16.30 il confronto con il Cidis onlus presso il Castello Aragonese “I ponti che uniscono il mondo” aperto al pubblico, prima del dibattito “Luci e ombre sul caso Moro” moderato da Luca Donadio con Ulderico Pesce, attore e regista, l’onorevole Franco Ambrogio, già deputato della repubblica, alle ore 18:00 presso il Cine Teatro Vittoria.
Sempre Ulderico Pesce sarà protagonista dello spettacolo teatrale nel cine teatro alle 19.00 “Moro, i 55 giorni che cambiarono l’Italia”.  La giornata di lunedì, l’ultima per il Festival, vedrà protagonista Mirko Cazzato, presso l’Itis “E. Fermi” alle ore 9.00 di un momento di confronto con i giovani sulla tematica del Bullismo. Il fondatore del movimento anti bullismo “Mabasta” coinvolgerà gli studenti in un incontro frontale su una tematica di grande attualità.  Poi alle 9:45 tra Via Roma e Corso Garibaldi “La strada della legalità” una esperienza di teatro itinerante che vedrà coinvolti gli studenti del Liceo “Alfano – Garibaldi – Da Vinci” con dipinti en plain air e rivisitazione in costumi di alcuni personaggi. Infine il gran finale con la deposizione della corona commemorativa in piazza Giudici Falcone e Borsellino, alle ore 12:00 che chiuderà di fatto l’esperienza.

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Intanto ieri l’Amministrazione comunale di Castrovillari, ha intitolato a Peppino Impastato, una strada nell’area di espansione della città,
Il 9 maggio 1978 la mafia uccideva a Cinisi, vicino Palermo, il 30enne Peppino Impastato, militante di Democrazia proletaria, giornalista e conduttore radiofonico, fondatore di Radio Aut, libera ed autofinanziata, con cui denunciò i crimini e gli affari di Cosa Nostra. “Un’occasione- è stato ricordato tra più rappresentanti della vita sociale e ragazzi – per coinvolgere le giovani generazioni, da cui ricominciare sempre, e consegnare il suo messaggio, che non è stato solo di impegno civile e di lotta politica, ma, soprattutto, educativo per loro che vogliono ancora cambiare il mondo.”
Si tratta- ha detto a margine del momento il Sindaco, Domenico Lo Polito- del prezzo altissimo di chi ha pagato, con la vita, onorando con coerenza ciò per cui credeva, divenendo testimone di verità attraverso scelte, parole e comportamenti. Testimone- ha aggiunto il primo cittadino- per aver esposto dei fatti, scomodi alla mafia, dando voce al pluralismo vitale della società, senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi.