Diritti dell’infanzia. Una battaglia che vede impegnata la Camera Minorile

luisa fiorito

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CASTROVILLARI – Il 20 novembre non è stato giorno qualunque così come ricorda attraverso una nota la Camera Minorile di Castrovillari. Ieri infatti si è celebrata la Giornata Mondiale dei Diritti dell’ Infanzia. Un’occasione nata per ricordare il momento in cui a New York, il 20 novembre 1989, venne approvata la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, entrata in vigore il 2 settembre del 1990 e ratificata dalla maggioranza degli Stati del mondo. Non vi è dubbio che dal punto di vista normativo la Convenzione rappresenta una reale svolta nel mondo del diritto minorile. Non solo perché in essa sono stabiliti i diritti dei bambini e cosa fare per attuarli e rispettarli, ma soprattutto perché introduce una prospettiva nuova e rivoluzionaria con la quale viene letta la dimensione della “minore età”. In occasione di questa giornata la Camera Minorile di Castrovillari denuncia dunque il pericolo che dietro un formale riconoscimento dei diritti si annidi un loro sostanziale disconoscimento ovvero che gli stessi non siano sufficientemente e realmente godibili. Il minore, per la prima volta, non è più considerato solo il destinatario di speciali protezioni in seno alla famiglia e alla società, ma è considerato persona capace di pensare, esprimersi, prendere decisioni,  è soggetto dei diritti umani giuridicamente riconosciuti. In quello che è stato definito “il secolo dei diritti”, appare però evidente come, una semplice enunciazione, seppur necessaria e meritevole, non sia sufficiente a far sì che i diritti fondamentali divengano concreti ed applicabili.  “Affinché la tutela giuridica sia reale e non divenga generica e sfumata è necessario che le istituzioni si facciano carico di individuare e disciplinare strumenti pubblici e risorse comunitarie per rendere effettivo il godimento dei diritti programmati” afferma il Presidente Luisa  Fiorito. “ E ciò anche attraverso una politica di reale sostegno ad una famiglia che appare sempre più spesso sovraccarica di compiti e al contempo teatro di  profondi conflitti purtroppo generati sempre più spesso anche da problemi economici”. Sono ancora troppi i bambini “dimenticati”- si legge nella nota –  penalizzati da servizi burocratizzati e scoordinati, la cui infanzia si consuma in famiglie affettivamente assenti e psicologicamente e pedagogicamente insufficienti, troppi i bambini del sottoproletariato precocemente espulsi dal sistema scolastico e formativo. Davvero troppi quei bambini “invisibili”.