I comuni appartenenti al Distretto sanitario Esaro-Pollino chiedono alla dirigenza dell’ASP Cosenza e alle diramazioni periferiche, l’attivazione di un sistema in grado di processare i tamponi molecolari nel territorio. Con una lettera indirizzata ai vertici dell’azienda sanitaria provinciale i sindaci di Morano, Nicolò De Bartolo, Altomonte, Giampiero Coppola, San Basile, Vincenzo Tamburi, Saracena, Renzo Russo, Castrovillari, Domenico Lo Polito, Laino Borgo, Maria Angelina Russo, Laino Castello, Gaetano Palermo, Acquaformosa, Gennaro Capparelli, Frascineto, Angelo Catapano, Civita, Alessandro Tocci, Mormanno, Giuseppe Regina, San Sosti, Vincenzo De Marco, Lungro, Giuseppino Santoianni, Firmo, Giuseppe Bosco si sono fatti promotori di una iniziativa che sollecita l’attivazione di processamenti in loco al fine di contrastare la pervasività e la nuova diffusione epidemiologica della malattia infettiva Sars-Cov2 a livello nazionale e, in particolare, nella zona Pollino-Esaro; condizione, questa, che genera difficoltà nel tracciare e riscontrare tempestivamente e puntualmente tramite test molecolare le positività rilevate con il metodo antigenico rapido.
A parere dei sindaci che hanno sottoscritto e trasmesso nella mattinata di oggi alle autorità competenti il documento il «rallentamento della conferma o meno dello stato infettivo tramite tampone molecolare produce effetti negativi nella gestione dell’emergenza pandemica», con inevitabili riflessi sugli aspetti istituzionali e di carattere sociale. Occorre con urgenza, si legge nella comunicazione, «attuare un potenziamento del controllo tramite tampone molecolare direttamente nel territorio di riferimento dei casi di positività, qual è in questo momento il distretto Pollino-Esaro».
Si tratta, in definitiva, di un accorato appello finalizzato ad ottenere l’autorizzazione o l’implementazione, «con urgenza, di una struttura pubblica e/o privata ad hoc», che possa «processare nel più breve tempo possibile i tamponi molecolari riguardanti i casi di positività di questo territorio». Il centro a cui pensano i sindaci potrebbe essere sistemato a «Castrovillari, città baricentrica rispetto al territorio del Pollino», ciò anche in considerazione del fatto che nell’area dell’Esaro, pur essendo già operante l’hub pubblico di San Marco Argentano, esso risulti «sovraccarico e in affanno rispetto ai casi Covid 19 da riscontrare».