MORMANNO – Rivendicano con forza le sette mensilità di stipendio maturato e non pagato. Sono i lavoratori del Consorzio di Bonifica dei Bacini Settentrionale del Cosentino, con sede a Mormanno. Nelle loro tasche l’ultimo stipendio “entrato” è quello del dicembre scorso. Uno stallo della macchina burocratica dei pagamenti che va avanti dal 2011, dopo l’entrata in vigore della Legge regionale di riordino dei Consorzi di Bonifica della Provincia di Cosenza, che ha soppresso il Consorzio ex Sibari Crati di Cosenza e provveduto alla riperimetrazione e alla redazione del Piano Industriale che regolamenta la costituzione degli attuali tre Consorzi, tra cui quello dei Bacini Settentrionali di Mormanno. Un Piano Industriale «assolutamente improvvisato» – scrivono le sigle sindacali – «ed una Legge evidentemente carente che hanno iniziato a fare acqua sin dal primo momento e che, insieme ad una gestione poco efficiente di questi ultimi anni, hanno messo in ginocchio il Consorzio di Mormanno (ex Consorzio del Pollino) sino a portarlo all’agonia attuale. E’ proprio dal 2011 infatti, ad un anno dalla entrata in vigore della Legge, che i Lavoratori di questo Consorzio, 27 Impiegati d’Ufficio, 20 Operai a tempo indeterminato e 16 Operai a tempo determinato, vivono in uno stato di precarietà quotidiana assai difficile che ha portato già tanti di loro alla disperazione». Giovedì scorso l’ultima assemblea coordinata dai Rappresentanti Sindacali Aziendali FLAI CGIL, FAI CISL e FILBI UIL, per fare il punto della situazione e quindi incontrare l’Amministrazione Consortile, per lanciare un out – out di allarme rispetto ad «una situazione ormai insopportabile e insostenibile». La triplice Sindacale Aziendale, con una folta delegazione di lavoratori, ha fatto presente agli Amministratori in carica che, se pur da Novembre 2014 il periodo di transizione e di rodaggio ha fatto il suo tempo e, pur riconoscendo loro un cambio di rotta nel modo di amministrare rispetto al passato, sia per i rapporti con il personale e il Sindacato che nella maggiore trasparenza e coerenza dimostrata, ha «evidenziato la sensazione crescente di un abbandono totale sia da parte dei Referenti Sindacali di categoria, in primis della Coldiretti, che dell’URBI quale Istituto di coordinamento e di rappresentanza dei Consorzi Calabresi. I lavoratori hanno chiesto agli Amministratori presenti un intervento immediato nei confronti di questi due Organi Istituzionali affinché insieme venga istituito un tavolo di confronto con i Rappresentanti Istituzionali Regionali e Provinciali, nonché con le forze politiche presenti sul territorio, per affrontare l’annoso problema della bonifica e dei Consorzi in Calabria ed in particolare la situazione al collasso del Consorzio di Bonifica dei Settentrionali di Mormanno. Gli stessi hanno fatto presente che la mancata convocazione del tavolo politico istituzionale e l’assenza di una risposta programmatica riguardo il mancato pagamento delle mensilità arretrate, nel giro di una settimana, provocherà inevitabilmente l’interruzione di tutti i servizi erogati dal Consorzio in particolare del servizio irriguo con tutte le conseguenze immaginabili».