«Siamo arrabbiati perchè abbiamo una situazione finanziaria dramamtica. Se questi che ci governano sono incompetenti devono andare a casa» urla un operaio. «Siamo al punto di non ritorno» afferma un altro. E’ la voce degli operai dei consorzi di bonifica di Mormanno, Trebisacce e Scalea a dare l’idea di quanto necessaria sia una riforma del sistema regionale
Stamane a Cammarata, presso la sede del consorzio di bonifica di Mormanno, luogo simbolo della crisi che investe le maestranze e le loro famiglie, con arretrati di stipendio che arrivano a oltre un anno, si sono ritrovati in tanti.
«Da qui parte la mobilitazione e se non ci saranno risposte concrete da parte di chi ci deve delle risposte andremo avanti» afferma Antonio Pisani, segretario provinciale Fai Cisl di Cosenza. «Gli operai non sono nelle condizioni di economiche di recarsi sugli impianti, si rischia la bomba sociale» aggiunge Federica Pietramala, segretario Flai Cgil Pollino Sibaritide Tirreno
Inizia da Cammarata la moblitazione che le sigle sindacali hanno messo in atto per richiamare l’attenzione su un settore, fortemente collegato all’agricoltura in una delle piane produttive più grandi d’Euopa, che ha bisogno di una nuova stagione per poter offrire dignità agli operai e sostenibilità alla vita dei consorzi.
La regione ha dichiarato la disponibilità a recuperare risorse nelle pieghe del bilancio, ma ancora non si intravedono risultati concreti e dunque la protesta va avanti amplificando il grido di dolore di questo settore ormai al collasso
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