Civita è terra di invasioni digitali. Nel borgo arbereshe il primo maggio

invadicivita

invadicivita

 

CIVITA – Saranno le case kodra, il fascino del Belvedere che si affaccia sulle gole del Raganello, il cibo identitario e la musica gli ingredienti del prossimo appuntamento di Ivasioni Digitali che ha scelto Civita per la tappa del Primo di Maggio. Terre Ospitali, presieduta da Stefania Emmanuele, in sintonia con il Consorzio Turistico Borghi del Pollino, presieduto da Gianluca Colaci, Startup Calabria, e con il patrocinio del Comune di Civita, hanno dato vita alla tappa arbereshe dove protagonista sarà la musica di Vinicio Capossela. “Invadi Civita. Le Case Kodra, fatti ispirare” è il claim che guida l’evento dove dalle 16.00 nella piazza antistante il Municipio, partirà il nuovo appuntamento di Invasioni Digitali. La carovana di appassionati del genere si muoverà lungo le strade del centro alla ricerca della case dal volto “umano” prima di arrivare al Belvedere dove dalle 18.00 l’appuntamento sarà declinato dalla musica di “La Controra con Camminanti. Sulla strada di Capossela” a cura di Sasà Calabrese, Annamaria Caputo e Stefania Emmanuele, che vedrà coinvolti i musicisti Sasà Calabrese alla chitarra, ukulele, basso e voce; Camillo Maffia alla fisarmonica e Tarcisio Molinaro alle percussioni.

In contemporanea si potranno degustare prodotti locali come le lumache dell’azienda di Vicnenzina e Agostino Cerchiara, preparate con la ricetta tradizionale, o le marmellate e il pane speziato di Annamaria Caputo e il raro liquore di piretto. Dalle 20.30 nel Rione Sant’Antonio avranno luogo i “Falò di Maggio”, la festa del primo insediamento con musica e danze popolari intorno al fuoco.

INVASIONI DIGITALI
E’ un progetto rivolto a diffondere la cultura digitale e l’utilizzo degli open data, formare e sensibilizzare le istituzioni all’utilizzo del web e dei social media per la realizzazione di progetti innovativi rivolti alla co-creazione di valore culturale oltre che alla promozione e diffusione della cultura. In tal senso il patrimonio culturale diventa partecipativo, cioè, in esso si attivano processi partecipativi in grado di trasfigurare un luogo in una piattaforma socio-culturale che metta in connessione fra loro i vari soggetti coinvolti: artisti, distributori, visitatori, critici, collaboratori, appassionati d’arte.