CASTROVILLARI – Si schiera apertamente la Cia – Agricoltori italiani nel referendum del 17 aprile votando Si «per fermare le trivelle e coltivare di più la terra, che garantisce cibo sano e energie pulite alternative al petrolio». Lo afferma in un comunicato stampa ufficiale diffuso in queste ore agli organi di informazioni dalla base territoriale del Pollino nel quale si afferma che «continuare a trivellare terra e mare è profondamente sbagliato. Bisogna fermare questo scempio che causa solo danni alla natura e non porta benefici reali e durevoli. Le risposte ai fabbisogni energetici sono nel lavoro dell’agricoltore che non sfregia la terra prosciugando risorse ma la preserva, la ama, la coltiva rendendola fruttuosa, crea paesaggio e produce energie “pulite” e rinnovabili, quindi infinite. Per questo la Cia-Agricoltori Italiani aderisce al Comitato nazionale per il “Si” al prossimo quesito referendario, a cui sono chiamati a rispondere gli italiani il prossimo 17 aprile 2016». Per la Cia gli agricoltori rappresentano la «risposta verde a quel petrolio nero che imbratta il nostro presente e il futuro dei nostri figli. Questo Paese deve credere e quindi investire nel settore primario, non certo favorire l’esercizio di trivellazioni in mare e in terra per estrarre risorse energetiche fossili che tendono comunque all’esaurimento. Proseguire su questa strada è un non senso, tanto più nel nostro Paese, dove i margini di crescita e sviluppo dell’agricoltura e delle attività connesse sono enormi». Con lo slogan “Perché trivellare l’Italia? Coltiviamola!” la Cia-Agricoltori Italiani promuoverà fino ad oggi 16 aprile, numerose manifestazioni di sensibilizzazione sull’importanza del referendum, in tutto il territorio nazionale. La scelta giusta da fare è: votare “Si” ! Blocchiamo le trivelle.