CASTROVILLARI – Si è spento abbracciato dall’affetto dei suoi familiari Aldo Bonifati. A 94 anni nella sua Castrovillari ha compiuto il suo percorso terreno nel corso del quale su «uomo schietto, con lo sguardo rivolto al futuro». Così lo ricordano Natale Mazzuca e Giovan Battista Perciaccante, presidenti di Unindustria Calabria e del comitato mezzogiorno di Ance, i quali sottolineano come sia scomparso un «protagonista di primo piano dello sviluppo economico, non solo del territorio. Un imprenditore lungimirante che ha realizzato opere importanti anche all’estero e che verrà ricordato per il suo legame con l’Università della Calabria, di cui ha realizzato il Campus e che ha sempre considerato la sua creatura prediletta». La sua figura – da molti anni – per la città era anche legata al Carnevale di Castrovillari, al quale, da tempo, aveva aperto le porte della sua casa di campagna – Villa Bonifati – entro la quale si svolgevano le presentazioni della festa carnascialesca più antica di Calabria. «Ci mancherà il suo piglio – aggiunge il direttore degli industriali Rosario Branda – la sua intuizione, la visione di chi aveva ancora tanto da offrire. La sua opera continuerà con la famiglia e con l’associazione “Amici dell’Università della Calabria” che ha fondato». Lo ha sempre contraddistino «l’amore per il territorio e la sua città» – ha affermato il Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra – il quale nella sua storia politica ed istituzionale da Bonifati ha «sempre ricevuto stimoli ed incoraggiamenti per andare avanti nella promozione e valorizzazione delle nostre risorse e delle capacità delle nostre comunità. Una figura di prestigio – ha ricordato Pappaterra – che ci ha spronato ad andare avanti soprattutto in occasione della battaglia per la salvaguardia del tribunale di Castrovillari, invitandoci a non demordere e giocarci fino in fondo per tutelare un presidio di legalità così importante per il nostro comprensorio».  Del padre costruttore dell’Unical ha tracciato un ricordo anche il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, definendolo «un signore d’altri tempi» e «uomo del lavoro che si è giocato nel reale, senza risparmiarsi, puntando sulla capacità di innovare, rischiare, assumere decisioni e responsabilità, dando forza, credibilità e testimonianza, con tanti appassionati corregionali che si sono messi in gioco comi lui, per esprimere eccellenze in tutto il mondo, intuizioni, perseguendo l’accettazione del rischio in opposizione all’immobilismo o garantismo, l’efficienza al parassitismo, l’attitudine e la decisione in opposizione alla logica del rinvio». Alla sua famiglia si stringe la redazione di Abmreport in un abbraccio di sentite condoglianze.