Ci ha lasciati Giorgio Otranto: tra i maggiori storici italiani del Cristianesimo

Corigliano Il Presidente Giorgio Napolitano con Giorgio Otranto vincitore del 22Premio Presidente della Repubblica22 dellAccademia Nazionale dei Lincei per lanno 2012 al centro il Presidene dellAccademia Lamberto Maffei. Foto Quirinale

Un altro figlio illustre di Corigliano ha lasciato questa vita terrena per tornare alla Casa del Padre. Il professore emerito Giorgio Otranto già docente ordinario di Storia del Cristianesimo antico e delle chiese alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari (Ateneo del quale è stato anche pro Rettore), si è spento nei giorni scorsi, all’età di 82 anni, a seguito di un improvviso malore. Sono in tanti a ricordarlo in queste ore che si susseguono al triste evento, così doloroso. Un bisogno che sento di farlo anch’io, soprattutto per l’antica, sincera e fraterna amicizia che mi legava a lui. Tra i più eminenti storici italiani del Cristianesimo, Giorgio Otranto è stato – tra l’altro – un appassionato studioso, nonché profondo conoscitore del culto di San Michele Arcangelo fino a fondarne (circa trent’anni addietro) il Centro di studi Micaelici e Garganici a Monte Sant’Angelo, come sede distaccata del dipartimento di Studi Classici e Cristiani dell’Università di Bari.

Notevoli sono state, infatti, le risultanze acquisite in relazione alla ricca mole di studi dallo stesso fatta registrare e che sono poi confluite in numerosi lavori presentati in prestigiosi convegni nazionali e internazionali. Animatore di una ricerca scientifica e filologica di massimo prestigio sulla storia del Cristianesimo antico e altomedievale, il professore Otranto è stato – tra l’altro – un punto di riferimento a livello internazionale.

Tra i tanti riconoscimenti ricevuti per i suoi studi che lo hanno portato anche a diventare coordinatore centrale di un progetto di collaborazione scientifica tra numerose Università italiane sul tema: “Storia dell’esegesi giudaica e cristiana antica”, si ricorda quello del 18 giugno 2013, nel Palazzo del Quirinale, quando ricevette dalle mani del Presidente Giorgio Napolitano, il Premio Nazionale del Presidente della Repubblica per il 2012, assegnato dall’Accademia dei Lincei.

Subito dopo la sua dipartita, immediata testimonianza ne ha dato il sindaco della città di Bari, Antonio Decaro: «Bari piange la scomparsa di uno studioso, un ricercatore, un accademico, un cittadino appassionato e carismatico: questo era Giorgio Otranto che, sia con la sua attività accademica sia dai banchi del Consiglio comunale, ha dato lustro a questa città. La sua produzione scientifica sulla storia del cristianesimo antico e altomedievale e la sua passione per lo studio dei santuari, dell’evoluzione dei pellegrinaggi e dei rapporti tra pellegrinaggio e santuari tra tarda antichità e Medioevo hanno reso lo studioso e l’ateneo barese un punto di riferimento a livello internazionale. Il suo impegno professionale la sua militanza civica, il suo amore per la città di Bari e per il culto “Nicolaiano” rimarranno per sempre nei nostri cuori».

A ricordarlo quale «uno dei figli più prestigiosi ed autorevoli di Corigliano e della Sibaritide», è stata anche l’Amministrazione comunale della città di Corigliano Rossano. «Fu Corigliano – viene sottolineato, tra l’altro – a dargli i natali, città che ha sempre avuto nel cuore e nella mente, ritornandoci ogni volta che poteva, ha condotto i suoi studi sulle prime comunità cristiane collaborando con i più importanti istituti di ricerca del globo. Il professore Otranto nel corso degli anni ha organizzato a Corigliano, ma anche in altre parti della Calabria iniziative, seminari e convegni proprio per testimoniare vividamente questo suo forte attaccamento alle sue radici».