Caso Labonia: dovrà restituire tre milioni di euro

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CATANZARO – Confermata la responsabilità penale in via definitiva per il notaio rossanese Guglielmo Labonia, accusato di peculato per essersi appropriato, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica della Città di Castrovillari, illegittimamente di tre milioni e quattrocentomila euro derivanti dalla vendita all’asta di beni provenienti da procedure fallimentari. Il professionista, che era già stato condannato a sei anni di reclusione, si è visto confermare ieri dalla VI sezione penale della Cassazione il quadro indiziario a suo carico che ha rigettato la richiesta di annullamento richiesta dal suo legale per vizi relativi alla notifica degli atti nei suoi confronti, nonchè al presunto errore fatto su applicazione con riferimento ad aste pubbliche e per la riduzione della pena. La corte presieduta dal giudice Nilo, ha confermato la responsabilità oenale ed ha annullato la sentenza con rinvio ad altra sezione di corte d’appello solo per il trattamento sanzionatorio (i 6 anni di reclusione) che verranno probabilmente ridotti. Ma per il resto la sentenza resta confermata ed obbliga, ora, il notaio rossanese alla restituzione degli oltre tre milioni di euro ed il risarcimento a tutte le parti civili. Labonia era difeso dall’avvocato Giovanni Zagarese mentre le parti civili erano rappresentate dagli avvocati Luca Donadio, Andrea Bonifati, Antonio Villani e Roberto Laghi. L’uomo, lo ricordiamo, era indagato per peculato perchè secondo l’accusa invece di fare da semplice tramite, mettendo il denaro incassato subito a disposizione dei creditori, l’avrebbe trattenuto su un proprio conto corrente per poi utilizzarlo a fini privati.