«Dopo anni di attesa, la Rete Regionale delle Case della Salute in Calabria resta un progetto solo sulla carta. Malgrado gli impegni di spesa e le buone intenzioni, nulla si è fatto per rendere operative sul territorio queste strutture assistenziali intermedie». E’ una bocciatura senza appello quella che esprime Ferdinando Laghi, consigliere regionale ecapogruppo di “De Magistris Presidente” a Palazzo Campanella.
«In tutti i territori che ho visitato è lampante la necessità, non più prorogabile, di riattivare i servizi territoriali di diagnostica e di medicina specialistica per garantire la presa in carico dei malati cronici e permettere ai cittadini di fare prevenzione in strutture pubbliche. Ad oggi – rileva il Consigliere Laghi – non c’è nessuna certezza che la riconversione in Case della Salute di 6 ospedali frettolosamente smantellati sia ancora fattibile. I 49 Milioni di euro stanziati per interventi strutturali continuano a migrare da una programmazione all’altra senza mai trasformarsi in azioni concrete. Una situazione di stallo che penalizza le popolazioni calabresi. Tra l’altro, le Case della Salute assolverebbero un compito di fondamentale importanza anche nell’ottica di ridurre la pressione sugli Ospedali, spoke e hub».
Poi a questo si aggiunge il fatto che la normativa nazionale non menziona più le Case della Salute tra i modelli di assistenza territoriale. Cosa che «desta ulteriore preoccupazione» aggiunge Laghi. Infatti, il Piano Operativo Regionale nell’ambito del Pnrr non ha ripreso i 6 siti menzionati tra quelli da destinare a Case della Comunità Hub (le quali sostituiscono le Case della Salute). Al contrario, si prevedono nuove strutture simili in Comuni diversi, «generando ulteriore confusione e, vista la data limite del 2026, mettendo anche a rischio la realizzazione delle opere».
Tra gli esempi allarmanti Laghi cita la situazione nella Valle dell’Esaro. «La scorsa estate ho visitato l’ex Ospedale Civile di San Marco Argentano: malgrado il poco personale sanitario cerchi di offrire una serie di servizi alla cittadinanza (svolgendo anche molto lavoro amministrativo, vista la mancanza di personale preposto), lo stabile necessita di interventi di ammodernamento e messa in conformità assolutamente urgenti. Viceversa, nonostante lo stanziamento di 8 milioni di euro e l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per realizzare la Casa della Salute, non esiste al momento nessuna certezza circa l’esecuzione dei lavori. Un vero peccato – afferma infine Laghi – per un sito demaniale di 8mila metri quadrati, con potenzialità elevatissime, che rappresenta un punto di riferimento per l’intero territorio».