Calderoli pensa a spaccare l’Italia, affossando ancor di più i diritti delle minoranze linguistiche: la denuncia di Nuova Arberia

calderoli occhiuto visita calabria

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«Il governo Meloni con la Legge di Bilancio (n. 197.2022) e in particolare con i commi 791- 802, vorrebbe annientare il Meridione d’ Italia e con esso le minoranze linguistiche del Sud». Il Movimento federativo delle minoranze linguistiche – sezione Nuova Arbëria – si associa alle proteste di amministratori e sindacati all’indomani della visita in Calabria del ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli, giunto a Catanzaro per illustrare al governatore Roberto Occhiuto il disegno di legge sull’autonomia differenziata. La riforma che si vorrebbe attuare è giudicata non solo gravemente sperequativa per le regioni meridionali, ma anche anticostituzionale perché viola i diritti di cittadinanza delle popolazioni del Sud a vantaggio di quelle residenti nelle regione del Nord e perché non rispetta l’articolo 119 della Costituzione in materia di diritti della persona.

L’artifizio della spesa storica e dei fabbisogni studiati a tavolino per l’applicazione dei Livelli essenziali delle prestazioni vuole avvantaggiare le zone ricche del Nord Italia a danno delle aree interne e dei paesi del Meridione. Tutto questo rischia di cancellare definitivamente anche le minoranze linguistiche calabresi che da anni rivendicano il diritto di avere diritti negli ambiti dell’insegnamento delle lingue minoritarie a scuola, nell’ accesso al servizio pubblico radio-televisivo e nella rappresentanza politica. Per gli esponenti del Movimento federativo delle minoranze linguistiche, partito che raggruppa sindaci, docenti universitari, intellettuali ed esponenti del mondo dell’ associazionismo attivo «l’unica autonomia differenziata che riusciamo a comprendere è quella da garantire – non certo per creare privilegi, ma solo per par condicio – i diritti linguistici sinora lesi a minoranze linguistiche che, proprio per essere minoranza del Sud e non del Nord, è purtroppo vittima di sperequazioni come la minoranza linguistica arbëreshe che vive in Calabria da oltre cinque secoli. Le minoranze linguistiche del Sud – concludono i fondatori di Nuova Arbëria – lottano per eliminare queste evidenti e scandalose disuguaglianze e c’è invece qualcuno che trama per accentuarle ed allargarle con l’obiettivo di spaccare in due il nostro Paese, sfaldando quella storica e preziosa unità per cui gli Arbëreshë hanno strenuamente lottato, con gli altri italiani e forse anche più degli altri».