Belvedere, bomba all’ex clinica Tricarico: atto gravissimo commenta Occhiuto

belvedere attentato tricarico

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Intorno alle 20 di iera sera un ordigno è esploso in prossimità dell’ingresso alla camera mortuaria della ex clinica Tricarico, oggi Tirrenia Hospital. L’esplosione ha prodotto danni al portoncino ed ai locali di accesso alla struttura ma per fortuna non si sono registrati danni alle persone.

Un atto intimidatorio che arriva dopo una serie di strani incendi che hanno interessato la struttura da questa estate. A commentare l’attentato è stata subito la direzione sanitaria della struttura sita a Belvedere. «In merito all’atto dinamitardo perpetrato ai danni della Tirrenia Hospital – si legge in una nota- la direzione sanitaria manifesta la sua indignazione per ciò che è accaduto ritenendo non accettabile in alcun modo tale significativo avvenimento. Condanniamo duramente il vile gesto e chi lo ha compiuto».

«Quanto successo alla nostra struttura – dichiara la direzione sanitaria– fiore all’occhiello dell’intero territorio, ed impegnata quotidianamente al servizio della sanità e dei cittadini, non merita altro che una severa condanna da parte della società civile e di tutti i medici, gli operatori sanitari, i dipendenti tutti. Sono loro che ogni giorno operano per salvare vite umane alleviando le sofferenze di chi soffre: per questo motivo occorre discostarsi da azioni del genere. Non si può accettare – si sottolinea- che vengano perpetrate azioni dannose nei confronti di imprenditori e cittadini onesti che meritano un segnale concreto di solidarietà. L’impegno, insieme alle competenze ed alle professionalità di tutti noi, ad ogni modo, non verrà mai meno. Si faccia piena luce al più presto. Per la struttura, per la sanità, per i cittadini e pazienti».

In mattinata anche il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha commentato l’accaduto. «L’attentato contro l’ex clinica Tricarico, oggi “Tirrenia Hospital”, a Belvedere Marittimo, è un atto criminale gravissimo e ci indigna profondamente. Le indimidazioni vanno respinte e rispedite al mittente. Solidarietà agli operatori sanitari e a tutta la cittadina cosentina».