“Bagliori di Gemme”. Il progetto della Casa Circondariale di Castrovillari

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CASTROVILLARI – “Impara l’arte e mettila da parte”. Ieri pomeriggio presso l’istituto penitenziario del capoluogo del Pollino, studentesse del secondo anno hanno mostrato al pubblico presente i loro splendidi gioielli creati come attività integrativa del percorso scolastico. Tutto questo per offrire una alternanza alla scuola-lavoro e dare la possibilità ad alcune allieve della classe II della sezione femminile della Casa Circondariale di Castrovillari di poter svolgere attività extra-scolastiche. “Bagliori di Gemme”, questo è il titolo di questo  progetto creato e desiderato dalla dirigente scolastica dell’I.T.I.S. Enrico Fermi, Clementina Iannuzzi, insieme alla collaborazione del prof. Giuseppe Scornavacca, della prof.ssa Maria Paola Marrone e di altri docenti coinvolti in questo programma. Giunto alla sua quarta edizione, il progetto si è posto come obiettivo principale quello di aiutare e reinserire queste giovani donne, con un duro passato alla spalle, acquisendo delle competenze spendibili, successivamente, nel mondo del lavoro. La dott.ssa Maria Luisa Mendicino, direttore della Casa Circondariale, durante il suo intervento di apertura ha espresso fiducia in queste attività extrascolastiche, in quanto possono agevolare queste giovani ragazze una volta ritornate nella società civile. “Come tutte le attività che vengono riproposte ai detenuti questo è un modo per alleviare il disagio della detenzione ed anche per poter dare sfogo alla creatività che esiste in ognuno di noi. E comunque – conclude la direttrice del carcere –  potrebbe tornare utile, conclusa la detenzione, così da riuscire a trovare lavoro una volta usciti fuori”. Dello stesso avviso la prof.ssa Iannuzzi, la quale sostiene come sia importante questo progetto che dà la possibilità alle studentesse di acquisire delle competenze tecniche importanti per il loro avvenire. “Con questo progetto noi cerchiamo di dare delle competenze spendibili possibilmente nel mondo del lavoro e nella società. È un modo per poter smussare tante tensioni con il lavoro manuale – afferma la dirigente scolastica – e di impegnarsi nelle tecniche; il manufatto finale è il gioiello ma dietro c’è un grande studio”. Una attività che ha la finalità di far confrontare le detenute e farle recuperare quell’autostima persa nel tempo. Tre sono state le fasi di questo programma scolastico coordinato dal prof. Giuseppe Scornavacca, l quale ha spiegato come questa attività aiuti fortemente le alunne detenute: “noi vogliamo dare una possibilità a chi si trova ad affrontare una esperienza negativa all’interno delle carceri. A questo progetto, durato 5 mesi, hanno partecipato circa 8 detenute che hanno utilizzato pietre naturali di qualità”. La prof.ssa Maria Paola Marrone, tutor ed esperta esterna, durante il suo intervento ha desiderato ringraziare “tutta la scuola ed i colleghi che hanno lavorato con me in questa attività e che hanno contribuito a questo progetto. In più, desidero soprattutto ringraziare tutto il personale della Casa Circondariale di Castrovillari sempre disponibile ad ogni nostra richiesta”. Durante la presentazione dei gioielli, è stata donata una borsa di studio “Antonio Stinca” a O.H., premiato per lo splendido dipinto realizzato, ed una targa di riconoscimento a Gianluca Groccia, primo classificato per il concorso artistico-fotografico-letterario dal tema “l’abbandono degli animali, il triste fenomeno del randagismo”. Presenti all’incontro anche il dott. Luciano Greco, dirigente dell’A.T.P. di Cosenza, il dott. Luigi Troccoli, ispettore tecnico MIUR, il prof. Aldo Tucci, responsabile ITIS Casa Circondariale, il dott. Leonardo Gagliardi, comandante-commissario della Casa Circondariale di Castrovillari e la dott.ssa M.P. Patrizia Barbaro, funzionario giuridico pedagogico della Casa Circondariale di Castrovillari.
 
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