Ha scelto di essere «semplice spettatore» nella competizione elettorale che, con il voto del 12 giugno, servirà a decretare la composizione del nuovo consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Mormanno. E’ il partito Socialista della città del Pollino, che attraverso Carmine Blotta, referente del garofano, in una nota stampa ha motivato la scelta politica per essere «parte intergrante della coalizione di centro sinistra allargata, che amministra ininterrottamente il comune negli ultimi quindici anni».
Una scelta – quella di intervenire in maniera ufficiale – al fine di «evitare il diffondersi di notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti». La decisione di non sottoscrivere l’accordo politico siglato tra il Partito Democratico, Forza Italia, Forza Azzurri e altri, che ha dato vita alla lista Avanti Mormanno con forza, ,«scaturisce – scpiega Blotta – dal fatto che sin dal primo incontro tenuto con le forze politiche predette, è apparso evidente un accordo anzitempo stipulato tra i due noti dirigenti locali del Partito Democratico e di Forza Italia, i quali hanno sottoposto alle altre rappresentanze della coalizione, PSI compreso, il pacchetto già concordato, con la sola possibilità di “prendere o lasciare”».
Per i socialisti la motivazione posta a base dell’accordo, secondo la quale «bisognava superare storiche rivalità e contrapposizioni mediante la costruzione di un’alleanza di governo per il bene della comunità» non ha mai convinto, ma anzi «vi erano tutte le condizioni per riproporre la coalizione allargata che ha sostenuto l’amministrazione comunale uscente, aprendo ulteriormente ai contributi della società civile, garantendo continuità amministrativa e allo stesso tempo prevedendone anche il giusto rinnovamento».
Per il Psi invece hanno prevalso «l’egoismo» della dirigenza del Pd e la «necessità e l’ambizione del leader locale di Forza Italia, partito ridotto ai minimi storici, di poter far parte del governo della città». Scelte che hanno prodotto il «siluramento dell’attuale Sindaco» e la «riesumazione politica dell’agonizzante Partito di Forza Italia» senza contare «il disorientamento e la confusione ingenerati all’interno della nostra comunità».