Al Castrovillarese Carlo Alfano la Medaglia d’Onore alla memoria

premiazione prefettura
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COSENZA – Il 2 giugno 2015, in piazza 11 Settembre a Cosenza, in occasione della manifestazione celebrativa del 69° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, è stata conferita al castrovillarese Carlo Alfano ex internato militare, insegnante e pubblicista, la Medaglia d’Onore alla memoria, con decreto del Presidente della Repubblica. L’importante riconoscimento, destinato ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra (Legge 27 dicembre 2006 n. 296), è stato consegnato dal Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao alla nipote di Alfano,prof.ssa Maria Lucilla Aprile, accompagnata dal Commissario straordinario del Comune di Castrovillari, dott. Massimo Mariani. 
 
La Medaglia d’Onore è il giusto riconoscimento al castrovillarese Carlo Alfano, che a soli 18 anni, dopo aver conseguito la licenza delle Scuole Tecniche, si arruolò volontario nella Regia Marina Militare. Catturato dai Tedeschi il 12 settembre del 1943 a Venezia, dove frequentava una scuola militare, fu deportato in un lager nazista tra la città di Danzica e quella di Elbing,  costretto a lavorare per i cantieri F. SCHICHAU A.G., e a svolgere altri lavori, fino alla sua liberazione da parte dell’Armata Rossa avvenuta nel marzo del 1945. Dopo la liberazione fu trattenuto dai Russi, in attesa del rimpatrio. Contrasse il tifo petecchiale e fu ricoverato, per alcuni mesi, (aprile, maggio del 1945), nell’ospedale militare di Thorn, evitando la morte per puro miracolo. Solo nel mese di settembre di quello stesso anno, stremato dai sacrifici e dalla fame, poté finalmente ritornare a casa. Durante la prigionia sopportò indicibili sofferenze, lavorando senza soste per oltre 12 ore, sia di giorno che di notte, barcollando continuamente per il sonno e la debolezza. Soffrì il freddo e la fame, nutrendosi di brodaglie di carote, rape e semolino. Spesso raccontava dell’assoluta mancanza di igiene, delle condizioni disumane in cui erano costretti a vivere e delle continue perquisizioni e controlli da parte delle guardie. Nei suoi appunti si legge: “La mattina del 26 febbraio 1944, in una baracca del lager occupata da 12 prigionieri, 10 di essi si trovarono morti! Fra i due scampati alla morte, oltre al sottoscritto, ridotto ad un cadavere ambulante (41 Kg di peso), anche un sottocapo della Marina Militare. Davanti a quei miseri corpi senza vita, in un ambiente macabro e pauroso, nessuno dei presenti riuscì a versare una sola lacrima di pianto!” Gli occorsero svariati anni per riprendere la sua vita normale e per superare i traumi di quella durissima esperienza. Per aver servito la Patria fu insignito di Medaglia di Bronzo e Croce al Merito di Guerra e autorizzato a fregiarsi di due Campagne di Guerra.Dopo la drammatica esperienza della guerra e della prigionia, conseguì il diploma magistrale,si dedicò per anni con passione all’insegnamento formando diverse generazioni di giovani e iniziò a scrivere per alcuni giornali. Collaborò con“il Corriere del Giorno” di Taranto, città dove insegnò per quindici anni, “La Calabria” di Cosenza, “Il Gazzettino dello Ionio” di Catanzaro, “La Voce della Calabria” di Reggio Calabria, “La Vedetta” e  “Tribuna Sud” di Castrovillari e con numerosi altri quotidiani compreso “Il Tempo” di Roma, di cui fu per anni un prezioso corrispondente. Cittadino esemplare, molto legato alle sorti della propria città, Alfano si è costantemente interessato dei problemi dei suoi concittadini. La sua penna sempre attenta ed efficace ci ha lasciato pagine straordinarie sulle tradizioni religiose, sulla storia dei vicoli del centro di Castrovillari, sulla situazione amministrativa in riferimento alla provincia del Pollino, e in generale sul vuoto economico di questo territorio, di cui spesso sottolineava le grandi potenzialità.  I suoi scritti sui militari e le sue numerose lettere al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e al Ministero della Difesa hanno contribuito a dare inizio, nei primi anni Novanta, ai lavori di costruzione della nuova caserma “E. Manes”.  Alfano ha, inoltre, descritto con dovizia di particolari la vita e la gente del passato dando voce ad alcuni personaggi delle classi subalterne e raccontando le loro storie. Negli ultimi anni aveva pubblicato, per le edizioni Prometeo, due libri “Castrovillari nelle sue memorie militari”(2005), con un interessante capitolo dedicato all’eroe castrovillarese Ettore Manes, e “Castrovillari nel suo recente passato”(2009) e stava lavorando ad altri progetti editoriali sulla sua amata città e sulla sua esperienza di guerra, i cui contenuti saranno presto pubblicati in un nuovo testo. Carlo Alfano è stato un illustre figlio di Castrovillari, un uomo di grande statura morale e culturale, un vero maestro, di cui speriamo non vada perduta la memoria e l’esempio.