CASTROVILLARI – Non avevamo citato il suo nome, come quello delle persone chiamate in causa, non tanto perchè non lo conoscevamo ma per rispettare la privacy di tutti. Ma evidentemente Giuliano Antonio Stabile voleva far sapere che è lui l’autore della querelle giudiziaria intentata nei confronti del Partito Democratico e del sistema primarie coinvolgendo anche le sedici persone che in quella giornata hanno svolto il compito di raccogliere le adesioni al voto anche se molti di questi «godono della mia stima e del rapporto di amicizia». Azione promossa non tanto come componente dello staff vicino alla candidata Saladino – ma checchè ne dica Stabile così era all’epoca delle primarie – ma in qualità di «componente del collegio di Garanzia delle primarie Pd» come tiene a sottolineare il protagonista che non ha appezzato il modo in cui la nostra testata «abbia offerto pubblicamente informazioni» rispetto alla vicenda (e di questo ce ne faremo una ragione). Stabile dichiara di aver tentato «ogni via prevista dallo Statuto» del Partito prima di arrivare all’azione giudiziaria alla quale è giunto dopo che non gli è stato «stranamente consentito di verificare se quanto esposto, in più gradi interni al PD, corrispondeva a verità o meno». Chi oggi subisce gli effetti della sua azione giudiziaria non lo fa per sue colpe «ma per le colpe di chi ha organizzato le primarie con sistema finalizzato ad un unico obiettivo, fuori dalle regole democratiche». Secondo quanto riferito sa Stabile nella nota stampa diffusa dopo il nostro articolo non avrebbe presentato «nessun esposto per indagare persone per il reato di “abuso di ufficio”» e lui stesso avrebbe fatto «ricorso all’archiviazione, proprio perché il richiesto provvedimento era ed è orfano di indagini e completo di una strana “lista di indagati”, la cui maggior parte, non tutti, può essere indicata come persone informate dei fatti, ed orfana, addirittura, degli autori reali del progettato sistema primarie». Il 20 maggio la Camera di Consiglio deciderà se procedere o meno sulla vicenda intentata da Stabile, verso il quale, lo ribadiamo – se ci saranno gli estremi – per come riferito dal segretario cittadino del Pd – il partito procederà per tutelare la sua immagine. Secondo Stabile «la storia insegna, che, in tante occasioni coloro che vengono regalati alla gogna pubblica, quali portatori di offuscamento di immagine dei partiti, spesso si sono rilevati quali intuitori all’origine dei veri percorsi di “utilizzo dei partiti”».