COSENZA – «Riteniamo importante la firma del protocollo di legalità in relazione all’affidamento in concessione di costruzione e gestione dei lavori di realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide. Ci auguriamo che entro otto mesi sia definita la progettazione esecutiva che darà luogo alla caratterizzazione dell’opera che dovrà essere consegnata entro complessivi 30 mesi». Così scrivono Angelo Sposato, segretario comprensoriale generale della Cgil, e Antonio Di Franco, segretario Fillea Cgil territoriale evidenziando che il fatto che una parte di esso sia stato sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali e dalla Direzione Territoriale del Lavoro «recepisce le istanze che il Sindacato Unitario in questi mesi aveva rappresentato. Impegnarsi a definire procedure di assunzione della manodopera locale improntate alla massima trasparenza attraverso l’istituzione di un “Tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera”, quale strumento di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, può rappresentare un punto di svolta culturale importante nell’affermazione della legalità e nella lotta al caporalato, al lavoro nero ed irregolare». Il Sindacato è pronto a mettere in campo tutto ciò che possa risultare utile e necessario compreso il sistema bilaterale di emanazione contrattuale che può risultare strategico ai fini della formazione e sicurezza. «Vogliamo sperare – aggiungono – che da oggi inizi veramente il percorso che porterà alla realizzazione dell’ Ospedale della Sibaritide e che le vicende giudiziarie ma soprattutto la situazione economico finanziaria della Azienda concessionaria, siano realmente superate e che presentino una solidità tale da poter affrontare l’obiettivo dichiarato dalla Regione di finire entro 30 mesi l’importante struttura sanitaria». Nel territorio, già isolato dal punto di vista infrastrutturale e privato di numerosi servizi, i cittadini, «hanno il diritto di avere assicurati i livelli essenziali di assistenza e la continuità assistenziale seriamente compromessi da gestioni sbagliate di politiche sanitarie di governo e commissariali che hanno depauperato il sistema della sanità pubblica territoriale e calabrese. Aspettiamo ora fiduciosi l’immediato avvio dei cantieri per il nuovo ospedale, esortando le istituzioni pubbliche (Comuni, Regione, Asp) ed Anas a fare quanto nelle loro competenze per programmare le opere accessorie ed evitare ogni eventuale de-finanziamento di spesa. Nel frattempo riteniamo non procrastinabili gli interventi necessari per il corretto funzionamento delle due strutture ospedaliere di Corigliano-Rossano che dovranno individuare, senza prevaricazione, le sinergie necessarie per garantire entrambe il bisogno di salute ed assistenza di tutti i cittadini del territorio».