CASTROVILLARI – Ai ferri corti il rapporto tra l’amministrazione comunale di Castrovillari e i rappresentanti di imprenditori, coltivatori diretti e operatori agricoli di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, FLai Cgil, Federagri e Sibarit Osas tutori e garanti delle ragioni degli Operatori del Distretto Agro-alimentare di Qualità i quali hanno definito «un atto di aperta ostilità la decisione di riaprire la vecchia discarica di Campolescio, chiusa ormai da 15 anni». Oggi una delegazione sarà in consiglio comunale per seguire i lavori dll’assise cittadina nel corso della quale dovrebbe essere votato il piano Tari 2016 nel quale si evidenzia la decisione dell’amministrazione di «conferire rifiuti indiffirenziati» nell’agro di Cammarata presso la discarica la cui riapertura è tanto contestata dal mondo agricolo. Mentre il comitato contro la riapertura della discarica continua a definire «assai deludente» la risposta delle Istituzioni locali ora il dito è puntato anche contro il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, «defilatosi ripetutamente e sordo ad ogni motivata sollecitazione». Ma «la pazienza della Piana di Cammarata non si può pretendere sia infinita – scrive in una nota il comitato che chiede agli amministratori di – «non approvare il nuovo piano TARI 2016» e «modificare il D.U.P. approvato in data 30.12.2015, relativamente alla decisione di riaprire la discarica di Campolescio». Altrimenti a metà Maggio si preannuncia il blocco totale della città con una manifestazione importante che dimostri ancora una volta la contrarietà del mondo agricolo a questa scelta dell’amministrazione di centro sinistra targata Domenico Lo Polito. L’invito rivolto alla squadra di governo locale ed anche al Presidente Oliverio è quello di «mantenere fede a quanto affermato pubblicamente – e in più di un’occasione – ovvero di non voler collocare discariche nei Distretti Agro alimentari di Qualità, reperendo invece – e solo ove necessarie – eventuali, ulteriori risorse finanziarie per la immediata tombatura della discarica di Campolescio». Il mondo degli imprenditori ha già dimostrato con i fatti di non voler accettare che «in un’area, fiore all’occhiello dell’agricoltura calabrese, vengano conferiti rifiuti indifferenziati e che il nostro Distretto si connoti non per la qualità dei prodotti ma come contenitore per “monnezza”». La frattura con la politica «ormai conclamata» rischia di tracimare di nuovo in piazza anche perchè «i tempi di risposta della politica regionale e locale alle istanze del settore agricolo ed imprenditoriale di Cammarata sono all’insegna di una inefficienza evidente ormai anche ai più disattenti». Il mondo della produzione agricola si attende risposte immediate agli «interventi richiesti. La Politica traduca in atti concreti la volontà dei cittadini. Solo così si eviteranno ulteriori ed eclatanti manifestazioni di protesta».