MORANO CALABRO – Secco “no” alla gestione associata dei rifiuti del Comune di Morano Calabro nella persone del Sindaco, Nicolò De Bartolo, che per l’occasione ha inteso scrivere al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed al Ministro dell’Ambiente, Galletti, per ribadire la posizione della municipalità del Pollino. Nel mese di Febbraio il primo cittadino moranese insieme all’assessore all’ambiente, Biagio Angelo Severino, avevano bocciato il piano regionale di riordino del servizio gestione rifiuti solidi urbani derivante dall’attuazione della Legge Regionale n. 14/2014, che vincola i Comuni a condurre in forma associata le funzioni di organizzazione e governo degli scarti. In quella circostanza i due amministratori scrissero una missiva al primo cittadino di Cosenza, ente capofila dell’omonimo Ambito Territoriale Ottimale (ATO) che raggruppa la provincia bruzia, muovendo importanti rilievi all’impianto della relativa Convenzione di adesione. Dalla città capoluogo la nota è arrivata al competente Dipartimento Ambiente della Regione Calabria per le opportune valutazioni, il quale riscontrando le osservazioni pervenutegli, ha ritenuto solo in parte ammissibili le integrazioni proposte dal Comune di Morano, non accogliendo quelle che, invece, il sindaco di Morano considera «di fondamentale importanza emendare». «I risultati ottenuti a seguito della nostra iniziativa» afferma De Bartolo «non ci soddisfano completamente. Non possiamo permetterci il lusso di ritenere che poco sia meglio di niente. Non in questa vertenza. Abbiamo chiesto di modificare radicalmente l’articolo 11 della Convenzione, sopprimendo il Fondo di Garanzia, (che avrà un peso specifico sul Bilancio: € 0,50 per abitante) e cassando altre disposizioni in esso contenute e a nostro avviso insostenibili: ci è stato detto che non si può; abbiamo sollevato le problematiche inerenti al personale, all’impiantistica, alla “premialità” per gli enti virtuosi come il nostro: respinte anche queste. Soprattutto, poi, abbiamo sottolineato come la determinazione delle tariffe, debba riguardare autonomamente i Comuni e non l’ATO, in ragione dei risultati conseguiti dalle singole municipalità in termini di raccolta differenziata: ma, anche in questo caso la mozione è stata rigettata. Mi domando, allora: a cosa saranno serviti anni di sacrifici e impegno per aumentare la percentuale di differenziata e portarla al 68,88% (media certificata anno 2015) e 71% (ultimo dato di gennaio 2016)? Se queste sono le prospettive, se non ci sono margini di mediazione, non possiamo che ribadire la nostra ferma contrarietà agli ATO. Come si può pensare che un sistema rivelatosi del tutto negativo nel recente passato possa improvvisamente diventare efficace e funzionare adeguatamente? Ho chiesto al premier Renzi e al ministro dell’Ambiente Galletti un incontro urgente per discutere in merito, sperando si possa ancora invertire la rotta. Porteremo a Roma le nostre istanze. Altro che accettazione supina… come qualcuno va asserendo in pubblici consessi. Questo modello non ci piace e lo diciamo apertamente. Con atti concreti, visibili e verificabili». Anche l’assessore Severino ha ribadito la volontà del Comune: «siamo fortemente motivati a portare avanti la nostra idea di conduzione del servizio rifiuti. La gestione associata del ciclo rifiuti ci penalizzerebbe enormemente, vanificando sforzi e lavoro di un’intera comunità che nei prossimi mesi comincerebbe a vedere i frutti del suo impegno».