L’orticoltura compatibile con la conservazione del patromonio naturale del Pollino

Foto di Luigi Gallo coltura di zucchine

Foto di Luigi Gallo coltura di zucchine

 

 

CASTROVILLARI  – Nel Parco Nazionale del Pollino, nel territorio dei comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo in Provincia di Cosenza, negli ultimi anni si è sviluppata un’orticoltura tipica e a basso impatto ambientale. Tutto ciò avviene “grazie all’attività del Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’Arsac . All’interno di questo territorio, come ci evidenzia Luigi Gallo dell’Arsac di Castrovillari, le colture più diffuse sono il  Fagiolo borlotto ceroso nano e rampicante; Fagiolo bianco ceroso rampicante; Zucchino; Pomodoro, Fagiolo poverello bianco. Questo tipo di attività “ è perfettamente inserita in un’area ricca di peculiarità naturalistiche, architettoniche, paesaggistiche e archeologiche, come il Fiume Lao, il Centro Antico di Laino Castello, la Grotta del Romito dell’Era del Paleolitico, i Centri urbani di Mormanno  e Laino Borgo, i punti di accesso dei Sentieri per i percorsi Naturalistici del Parco”.  Secondo Gallo queste peculiarità attraggono un gran numero di visitatori che trovano in loco i vari operatori specializzati e la cucina tipica. Con una breve indagine svolta “abbiamo determinato il reddito lordo per unità di superficie (€/ha), come differenza tra PLV/ha e costi espliciti per ettaro, che, a seconda della coltura varia mediamente da un minimo di cinquemila a un massimo di diecimila euro per ettaro di terreno”. Questa alta redditività dei prodotti orticoli del Pollino “è legata alla domanda di “ambiente e natura incontaminata” da parte dei consumatori che è sempre più crescente”. L’orticoltura estiva, in queste aree, conclude Gallo – può rappresentare “una reale occasione di nuova occupazione per le giovani generazioni in quanto, le tecniche di coltivazioni di queste specie orticole sono semplici, inoltre, è possibile una organizzazione aziendale del lavoro concentrato in 5 mesi all’anno (maggio-settembre). Per questo, la produzione orticola si rivela più allettante, per i giovani, anche per quanti non abbiano esperienza nel settore agricolo”.