SAN LORENZO BELLIZZI – E’ stata una notte di ricerche e verifiche quella tra lunedì e martedì sui monti del Pollino per accertare che il tremendo boato – udito distintamente nei comuni di Cerchiara, San Lorenzo Bellizzi, Palataci, Alessandria del carretto e Terranova del Pollino – unitamente ad una palla di fuoco nel cielo non corrispondesse ad un incidente aereo. In tarda serata è arrivata anche la conferma del soccorso aereo dell’aeronautica militare comunicando che nei cieli italiani non si erano registrate anomalie. Sui cieli del Pollino era prevista un’esercitazione militare che ha fatto dedurre che il boato che ha fatto «tremare le finestre» (come raccontano tante testimonianze) possa essere stato provocato da un caccia che volando a bassa quota avrà infranto la barriera del suono, così come la fiammata vista nei cieli potrebbe corrispondere alle fiamme in accelerazione del postbruciatore del velivolo. Intorno alle 19 di lunedì la macchina del pre allarme però ha lavorato alacremente per definire i contorni di un racconto che descriveva il rischio di un incidente areo. Due squadre del Soccorso Alpino Stazione Pollino sono partite immediatamente alla volta di San Lorenzo Bellizzi e Civita, mentre il Soccorso Alpino Basilicata ha allertato gli uomini dislocati sul confine con la Calabria. La sala di coordinamento per le verifiche è stata supportata dal Comando Compagnia di Castrovillari mentre sul territorio si pattugliava la zona interessata con uomini di Polizia e Corpo Forestale.