Certificazione etica delle aziende per contrastare il fenomeno del caporalato

lanciano silvano

lanciano silvano

 

CASTROVILLARI – L’ultima indagine della Guardia di Finanza di Cosenza sul caporalato mostra la «diversa modalità di reclutamento della forza lavoro» nella Sibaritide che punta alla «sistemazione alloggiativa, in case sparse e containers, al fine dell’utilizzo della manodopera in condizioni oltre ogni limite del rispetto della persona e della dignità umana». Lo afferma Silvano Lanciano, segretario comprensoriale generale della Flai Cgil, che «plaude» alla «brillante» operazione di ieri messa in campo a «tutela degli interessi e dei diritti dei salariati» e che ha avuto come epilogo la denuncia di sei persone, italiani e stranieri, dediti allo sfruttamento del lavoro salariato attraverso forme di caporalato. Il Sindacato dei lavoratori agricoli da tempo è impegnato a contrastare con una continua e costante presenza sul campo, soprattutto nell’area jonica e nella filiera della frutta invernale, l’odioso fenomeno. Da anni la Flai Cgil «si batte strenuamente anche con adeguate politiche per contrastare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro salariato» – aggiunge Lanciano – ed «ha sempre sostenuto e sostiene concretamente e con azioni di collaborazione e denuncia sul campo l’azione degli organi ispettivi dello Stato». E’ importante e fondamentale «contrastare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro salariato in agricoltura, attraverso la certificazione etica del lavoro alla quale le Aziende Agricole devono sottostare in un’accezione del lavoro di qualità, ma è altrettanto necessaria la repressione da parte degli organi dello Stato, di questi odiosi fenomeni di illegalità diffusa e sfruttamento oltre ogni umana sopportazione, per ciò la Flai-Cgil è stata ed è impegnata nella effettiva applicazione della legge che definisce il reato di caporalato». Per questo il Sindacato invoca «un maggiore impegno delle Organizzazioni Professionali Agricole della provincia di Cosenza – Cia, Confagricoltura e Coldiretti – nelle azioni di contrasto allo sfruttamento del lavoro salariato in agricoltura attraverso la promozione di un “marchio etico” delle produzioni ortofrutticole nel nostro Distretto Agricolo. Occasione potrà essere il rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro già nella attuale fase di trattativa avviata».