CASTROVILLARI – Reclamano il pagamento degli stipendi di novembre e la tredicesima già maturata i dipendenti Femotet che stamattina si sono autoconvocati presso i cancelli dell’azienda che gestisce l’appalto per la raccolta dei rifiuti in città. Una protesta spontanea che ha fatto saltare il servizio di raccolta per la giornata odierna e rischia di protrarsi anche domani per l’aggravarsi del rapporto di confrontro tra le parti nonostante la mediazione tentata dal Sindacato per tutta la giornata. La piattaforma rivendicativa dei dipendenti mette in luce diverse criticità aziendali che «da oltre un anno» vive «una condizione di crisi strutturale da cui non riesce ad emergere e che sta mettendo a dura prova le condizioni quotidiane di lavoro dei numerosi dipendenti che operano nella sede, nel cantiere di Castrovillari e negli altri comuni in cui gestisce i servizi di igiene ambientale» scrive Franco Spingola , segretario generale comprensoriale Fp Cgil. Rispetto agli accordi presi alla Presenza del Prefetto e con i sindaci dei comuni coinvolti «nessun intervento è stato fatto per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro e gli operai continuano a lavorare in condizioni di grave disagio, esposti costantemente a rischi anche a causa della turnazione e del lavoro notturno resosi necessario per la scarsità di mezzi a disposizione». Manca il «piano di rientro per far fronte al mancato versamento del Tfr al fondo di previdenza integrativa a cui i lavoratori hanno aderito, ed effettuare i versamenti alle società finanziarie creditrici il quinto dello stipendio che regolarmente trattiene in busta paga ai lavoratori interessati esponendoli a gravi responsabilità personali» ed è a rischio il futuro occupazionale dei dipendenti della sede centrale e degli operai che lavorano sugli appalti dei comuni che sono in scadenza e che non si sa se verranno rinnovati. In serata la trattativa che chiedeva di inserire un intermediario terzo per il pagamento delle spettanze reclamate – come ad esempio il Comune di Castrovillari – pare sia stata rigettata dall’azienda. Dunque domani l’agitazione continua e perdurerà fino a quando i lavoratori non avranno la sicurezza della corresponsione delle loro spettanze arretrate.