Ss534, operai sul piede di guerra. Mancano gli stipendi e l’opera rischia di fermarsi

Operai SS534

Operai SS534

 

CASTROVILLARI – Se i pagamenti non arriveranno entro la prossima settimana il disagio sociale dei lavoratori che prestano servizio nel cantiere dell’Anas che si occupa dei lavori della SS534 potrebbe esplodere in tutta la sua drammaticità. Senza escludere azioni eclatanti da parte dei lavoratori. Cento ventuno assunti tra movimento terra, carpenteria ed altre figure professionali, ai quali si legano altre 200 maestranze dell’indotto che da due mesi non ricevono alcuno stipendio e che oggi si trovano in una condizione di incertezza circa il loro futuro lavorativo che fa crescere preoccupazione e protesta. Il consorzio Firmo-sibari Scarl società controllata dalla Vidoni S.p.A che detiene la direzione del cantore « ha serie difficoltà economiche dovute a crediti su altri cantieri con Anas» racconta Antonio Di Franco, segretario comprensoriale generale della Fillea Cgil. A questo però si aggiungono i veri problemi del cantiere che registra «ritardi dovuti alla mancata, complessa e tardiva rimozione delle varie interferenze (ferrovie-bonifica-enel-terna-telecom ecc) che hanno complicato di molto l’esecuzione dei lavori». Oggi l’opera è completata solo al 50% e rischia di subire uno stallo complessivo se non verrà ultimata e rendicontato entro il marzo 2017. Le risorse Pon, prima, e Pac, poi, pari a 100 milioni di euro potrebbero non essere disponibili se l’opera non vedrà la sua definitiva realizzazione. A quel punto oltre al danno ci sarebbe la beffa perché si avrebbe un’opera infrastrutturale importantissima realizzata in parte e senza la possibilità di essere ultimata se Anas e governo non decidessero di investire di tasca propria. «i lavoratori – afferma di Franco – giorno 14 parteciperanno tutti allo sciopero generale indetto sul territorio rivendicando il pagamento e la continuità lavorativa sul cantiere per tutte le maestranze che dono quasi tutti locali. Un cantiere come questo non può rimanere nelle attuali condizioni causando danno alla sicurezza dei cittadini e arrecando danni alle comunità coinvolte ed alle economie del territorio».