MORMANNO – Vanno ricercate le «più immediate soluzioni atte a garantire gli emolumenti alle famiglie dei prestatori d’opera e nel più breve tempo possibile». Così le organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, attraverso i segretari generali Silvano Lanciano, Michele Sapia e Antonio Degregorio, hanno scritto al presidente della Regione Calabria e per conoscenza al Prefetto di Cosenza, alla direzione del consorzio, al fine di sollecitare una «convocazione di incontro urgente» che affronti la vertenza degli operai del consorzio di bonifica di Mormanno che sono in sciopero sulla diga di Farneto per la «mancata erogazione di diverse retribuzioni». Una condizione di «particolare drammaticità in cui versano la totalità dei dipendenti del consorzio di bonifica in atti determinata dalla mancata erogazione di salari e stipendi delle mensilità arretrate» si sta vivendo da giorni nel silenzio più assoluto della Politica. Lo sciopero coinvolge la totalità delle lavoratrici e dei lavoratori, operai ed impiegati, dipendenti dell’ente che vogliono avere garantito il reddito e la continuità occupazionale. «Le maestranze addette ai servizi d’irrigazione ed impiegati, tecnici e amministrativi, – spiegano i sindacati – non percepiscono salari e stipendi dal mese di giugno u.s. al mese corrente, con gravi et inaccettabili conseguenze sulle famiglie dei lavoratori». Per questo hanno sollecitato anche il Prefetto di Cosenza al quale chiedono un « autorevole intervento sia per le gravi implicazioni sociali della vertenza occupazionale che per il carattere alimentare delle retribuzioni, al fine di prevenire e scongiurare possibili turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica». A loro in queste ore è arrivata anche la solidarietà del Presidente del Parco, Domenico Pappaterra. «Restituire a tante madri e padri di famiglia un po’ di serenità e certezza del loro futuro è un imperativo categorico al quale le istituzioni preposte non possono assolutamente sottrarsi pena la perdita di credibilità e fiducia da parte di tante famigli».