Nessuno tocchi i posti di lavoro. Governo chiede investimenti alla proprietà

italcementi riunione

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CASTROVILLARI – Il Governo ha le idee chiare sulla vertenza Italcementi. «I gioielli di famiglia non si svendono». Così ha parlato il sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Teresa Bellanova, al tavolo di confronto tra l’azienda del cemento italiano, i sindacati nazionali e territoriali, le Rsu convocati a Roma per discutere della proroga della cassa integrazione straordinaria per gli oltre duemila lavoratori italiani tra i quali figurano anche le maestranze del presidio castrovillarese. Il Governo non ha intenzione che si perda nessun posto di lavoro in questo settore né che lo si faccia nel passaggio di quote tra la ditta bergamasca e gli acquirenti tedeschi di Heideberg che subentreranno negli stabilimenti dopo l’operazione di closing nella prossima estate. Una posizione che fa tirare un sospiro di sollievo ai Sindacati che però restano vigili per capire le intenzioni di Italcementi rispetto alle proposte formulate dal Governo attraverso il sottosegretario. La cassa integrazione – che permetterebbe di arrivare a «bocce ferme» al tavolo di discussione del piano industriale con la nuova proprietà – per i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico si può fare a patto che la proprietà attuale investa del suo sugli stabilimenti italiani. L’azienda bergamasca, presente al tavolo con i rappresentanti della direzione aziendale Silvestro Capitanio, responsabile del personale, e Giuseppe Agate, non ha espresso posizione in merito, cosa che farà nel prossimo incontro con i sindacati nazionali il 25 novembre, ma ha ribadito – in particolare per gli opifici di Castrovillari e Salerno – che nel piano industrial del 2013 non erano previsti ridimensionamenti degli stabilimenti che sono, invece, sopravvenuti a seguito della crisi del mercato. Per questo Antonio Di Franco, segretario comprensoriale della Fillea Cgil, torna da Roma ribadendo che «noi ci opponiamo a qualsiasi ridimensionamento e chiediamo che si tenga conto del piano industrial del 2013». In più ribadisce la soddisfazione per aver registrato «la posizione del Governo che di fatto ha recepito i messaggi del Sindacato e della mobilitazione sociale, istituzionale ed ecclesiale, messa in campo sui territori». Ora bisognerà solo lavorare per affinare il tipo di cassa integrazione da proporre all’azienda e sperare che nell’incontro del 25 novembre Italcementi presenti un piano di investimenti richiesto dal Governo. Poi il 3 dicembre di nuovo ai ministeri per sperare di chiudere definitivamente la partita occupazionale, senza escludere manifestazioni di piazza in occasione dei due confronti.