SARACENA – Unico brand che raggruppi i prodotti d’eccellenza. E’ questa la volontà del marchio Noi eccellenze dell’associazione Città del Crocifisso presentato a Saracena lo scorso fine settimana. Rilanciare il Sud partendo dal marketing territoriale è la speranza dei sindaci intervenuti nel comune del Moscato Passito, presidio Slow Food. Noi eccellenze è un marchio capace di radunare 5 regioni e venti comuni che devono «lavorare all’unisono per l’interesse comune puntando sulla cultura territoriale e la cultura enogastronomica che sono aspetti imprescindibili per la riqualificazione del territorio» ha specificato Mario Albino Gagliardi, primo cittadino del comune di Saracena. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere l’offerta turistica attraverso le peculiarità delle regioni, unite in un unico paniere di eccellenze. Aspetto significativo sarà la realizzazione di una fiera itinerante che, oltre a far conoscere il brand, servirà a stimolare i turisti a visitare la terra d’origine dei prodotti. Ciascun comune sarà la sede di una tappa. L’evento servirà a promuovere non solo i prodotti tipici d’eccellenza ma anche la bellezza paesaggistica e monumentale facendo conoscere a turisti e abitanti, attraverso la cultura religiosa che unisce le comunità che venerano il SS. Crocifisso, anche la storia, la cucina, i luoghi. Al dibattito è intervenuta anche Maria Carmela Lanzetta, ex ministro per gli affari regionali e le autonomie, ambasciatrice dell’associazione SS. Crocifisso, la quale ha ribadito l’importanza di una collaborazione nella valorizzazione dei prodotti migliori, in modo da far conoscere il proprio territorio al resto d’Italia e al mondo. «Noi siamo i beni culturali – afferma l’ex ministro – noi siamo il nostro cibo. Il cibo è spirito. Negare il cibo al pianeta equivale a negare una crescita spirituale. L’abbondanza, senza la cultura del cibo, porta a una deresponsabilizzazione sulla coltura del cibo. Lo scopo dell’associazione – conclude la Lanzetta – dovrà essere la sacralità del cibo nel rispetto del territorio. La difesa delle proprie peculiarità deve essere la nostra missione».