CASTROVILLARI – «A novembre la rete dei geoparchi potrebbe diventare un progetto prioritario dell’Unesco». Domenico Pappaterra lo dice con orgoglio durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo riconoscimento che vede protagonista il Pollino. Le foto dell’area protetta calabro – lucana sono già sul sito dell’Unesco ed il logo dei geoparchi, di cui il Pollino si può fregiare dallo scorso settembre, è «un marchio di livello internazionale» che si aggiunge al precedente riconoscimento internazionale conquistato sotto la presidenza Pappaterra nel 2014 della Carta Europa del Turismo Sostenibile. Il Pollino censito nella rete dei Geoparchi del mondo è un «risultato» arrivato a «conclusione di un lavoro lungo e complesso che nel mese di Luglio è culminato con la visita ispettiva dei due valutatori – racconta il presidente Pappaterra – Tony Ramsey e Antonio Duarte nominati dalla segreteria Gnn in Unesco». In quella occasione il Parco del Pollino, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato attraverso il Centro Territoriale per l’Ambiente e di alcuni docenti universitari coinvolti dai due rettori dell’Università della Calabria e della Basilicata, hanno visitato gli spazi più eccellenti dell’area montana anche con il contributo delle amministrazione coinvolte di Papasidero, Civita, Terranova del Pollino, San Costantino Albanese e Viggianello. Essere un geoparco non è solo approfondire la geologia ma «l’intero sistema ambientale e culturale di un territorio» ha ribadito Pappaterra in conferenza stampa soddisfatto del nuovo risultato raggiunto.