«Si è appena concluso un ulteriore concorso comunale, messo a bando dal comune di Morano Calabro. La politica locale, con la complicità di tutto il gruppo di maggioranza, ha nettamente calpestato l’etica della politica, rafforzando ancora di più la perdita di fiducia nei confronti della stessa da parte dei cittadini. Sin dalla presentazione delle domande per la partecipazione al concorso, ha visto concorrere la moglie del sindaco, atto assolutamente poco opportuno. Ma vederla addirittura vincitrice è contro ogni norma etica della politica». Sono le parole che il consigliere di minoranza, Biagio Angelo Severino, utilizza per sintetizzare l’ultimo accadimento tra le mura del palazzo di città moranese.
Per il consigliere che ha pubblicato la graduatoria del concorso ormai pubblica, riferito ad un posto per istruttore di area finanziaria, questa vicenda rappresenta un «atto assolutamente grave e offensivo per l’intera collettività, in quanto chi delega un gruppo politico a governare una comunità non lo delega per farsi i propri interessi, ma per curare quelli i di tutta la comunità che rappresenta».
Di contro il sindaco, Nicolò De Bartolo, ha già ribattuto alla querelle innescata dalla minoranza ribadendo innanzitutto che darà mandato ai propri legali per valutare le affermazioni (diffuse anche via social) del consigliere Severino sottolineando, inoltre, che «una cittadina, anche se mia moglie, non può liberamente partecipare ad un pubblico concorso e sottoporsi al giudizio di una commissione terza capace di valutare, in totale autonomia, titol e capacità di tutti i candidati partecipanti?».
Il primo cittadino di Morano Calabro ha ribadito di non conoscere nessuno della commissione che ha giudicato i partecipanti al concorso. Sono professionisti «provenienti da altre regioni ed è per questo che ho dato mandato ai miei legali di valutare eventuali fattori lesivi».