Giuseppe Guido riconfermato segretario comprensoriale della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno

guido giuseppe segretario cgil congresso

guido giuseppe segretario cgil congresso

 

E’ stato riconfermato alla guida della Cgil comprensoriale Pollino Sibaritide Tirreno il segretaio generale uscente, Giuseppe Guido. Ad Altomonte, dove si è celebrato il congresso territoriale, Giudo ha tracciato, nella relazione programmatica di insediamento, la volontà di ribadire la presenza costante e forte della Cgil su un territorio ricco di potenzialità turistiche, di sviluppo, agricole e culturali, in un momento «straordinariamente complesso» come quello che stiamo vivendo segnato dalla «più grande crisi dal dopoguerra ad oggi». Allo stesso tempo, però, il sindacato deve misurarsi «con eventi che condizioneranno il futuro dell’uomo e le relazioni mondiali: pandemia, sviluppo ecosostenibile, trasformazione digitale del lavoro, lavoro povero e precario ed il ritorno alla guerra, anche in Europa, quale strumento di regolazione delle controversie fra Stati sono questioni che impatteranno col nostro agire e le nostre rivendicazioni».

Se la pandemia ha «destrutturato» relazioni umane, sociali ed economiche, ha anche ricordato che la sanità deve «tornare ad essere risorsa per il Paese» così come lo sono le lavoratrici ed i lavoratori che operano nella sanità pubblica da considerare «risorsa da preservare ed investimento necessario per il futuro».

Rimarcando l’autonomia differenziata Guido ha sottolineato come «il sud è il vero assente nella legge di bilancio del governo Meloni». Impietoso è stato il giudizio per il governo di centro destra che ha realizzato un progetto politico che «colpevolizza e colpisce i più poveri, accresce anzichè contrastare la precarietà, non riduce il divario di genere, premia gli evasori e, con la flat tax, aumenta inquità del sistema fiscale, non interviene strutturalmente sulla pandemia salariale che sta impoverendo quanti per vivere devono poter lavorare dignitosamente, riduce le risorse per sostenere la sanità, l’istruzione e il trasporto pubblico, reintroduce i voucher, non stanzia adeguate risorse per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti, mortifincando il ruolo del lavoro pubblico, non modifica la legge Fornero e cambia senza alcun confronto con le parti sociali il meccanismo di indicizzazione delle pensioni in essere».