CASTROVILLARI – La vertenza dei circa 1300 lavoratori ex Lsu addetti alla pulizia delle scuole, di cui solo 500 nel comprensorio del Pollino potrebbe «riesplodere in maniera drammatica». Lo annuncia La filcams cgil che «lancia l’allarme». Come si ricorderà la annosa vertenza fu ricomposta nell’accordo definito il 28 marzo 2014 presso il Ministero della Pubblica Istruzione e del Lavoro, allorquando si stabilì, per garantire la continuità occupazionale e il reddito dei lavoratori sopra richiamati, nell’ambito del progetto “SCUOLE BELLE” un ulteriore finanziamento pari a 170 milioni di euro, a valere fino al 31 marzo 2016. Il Ministero – raccontano Andrea Ferrone (Segretario Generale comprensoriale) e Vincenzo Laurito (componente Segreteria) – ha ritardato il trasferimento delle risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche, necessarie per il decoro degli ambienti interni ed esterni, così facendo ha di nuovo riaperto il problema occupazionale che è stato oggetto di discussione in occasione dell’incontro del 30 luglio 2015 c/o il MIUR, dove i 2 Ministeri interessati, presero atto del ritardo e nell’attesa che si provvedesse al trasferimento della 2^ tranche del finanziamento, si concordò un periodo di CIG fino al 30 settembre. La denuncia che le OO.SS. nazionali e territoriali di categoria, per la disattenzione con la quale il governo tratta la problematica, è forte ed esprime «allarme e preoccupazione per la tenuta occupazionale e reddituale degli stessi, ancorché dal 1 ottobre viene meno anche il paracadute dell’ammortizzatore sociale in deroga». Per tali ragioni, è stato richiesto un incontro urgentissimo ai sottosegretari Carlo De vincenti della Presidenza del consiglio dei Ministri, Davide Faraone, del MIUR e Teresa Bellanova, del Ministero del Lavoro al fine di chiedere «certezze per il prosieguo occupazionale e reddituale considerato che il programma Scuole Belle avrà termine il 31 marzo 2016 e perciò nella Legge di stabilità che il Governo sta predisponendo devono trovare le coperture finanziarie per la stabilizzazione occupazionale definitiva dei lavoratori che dal 1 luglio 2001, già stabilizzati con contratto part time a 35 ore settimanali, periodicamente sono minacciati di licenziamento e/o riduzione di orario per i tagli lineari decisi dai vari Governi». La Filcams ed i suoi rappresentanti sindacali non ci stanno e «preannunciano azioni di lotta forti ed incisive qualora dal tavolo governativo non dovesse venire nulla di concreto».